Elezioni Myanmar. Vietato l’ingresso agli osservatori e ai giornalisti

RANGOON –  Non ci saranno osservatori stranieri, e nemmeno giornalisti di altri Paesi, a monitorare le elezioni che si terranno a Myanmar il prossimo 7 novembre.

La decisione arriva dalla giunta militare che guida il governo asiatico e viene annunciata dal capo della commissione elettorale Thein Soe. Solo ai diplomatici e ai rappresentanti dell’Onu a Myanmar sarà concesso seguire il voto, il primo da vent’anni.  Sarà inoltre vietato fare fotografie o filmati dentro le urne in modo da permettere agli elettori di «esprimere i loro voti liberamente». Le ultime elezioni a Myanmar si sono svolte nel 1990. La giunta militare governa il Paese dal 1962. Secondo gli attivisti e i governi occidentali le elezioni di novembre non sono altro che un evento mirato a confermare il potere dei generali. Un quarto dei seggi del parlamento birmano resta riservato ai militari, mentre i partiti vicini alla giunta sono i favoriti per i restanti seggi. La leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi ha vinto le elezioni nel 1990, ma al suo partito non è mai stato concesso di governare il Paese e lei ha trascorso la maggior parte degli ultimi vent’anni agli arresti.

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