Vendée Globe: un duello Franco inglese

MILANO – I piu’ veloci, tra i solitari dell’Everest dei Mari, sono arrivati al Grande Sud; al tetro mare,che alterna sfumature di grigi, chiari e scuri, i famigerati   “Quaranta Ruggenti”e “i Cinquanta Urlanti, la fascia di Oceano Indiano  tra i 40 e 50 gradi di Latitudine Sud, per la precisione a 150 miglia nel Nord Est di Crozet. 

Dopo una sfida all’ultimo sangue, svetta  al comando della flotta , Armel Le Cléac’h,  accompagnato dagli albatros, gli uccelli dalle grandi ali, che danzano   nei venti oceanici.  Lo skipper di Banque Populaire VIII,  ha  duellato  con l’ agguerrito skipper inglese, Alex Thomsom di Hugo Boss.  Una lotta tra due mostri del mare, gli Imoca 60  con i foiles, spinti da un vento ideale di 20 nodi, lo skipper francese da ieri naviga a due tre nodi piu’ veloce dello skipper inglese. 

A  400 miglia delle Isole Crozet (arcipelago delle TerreAustrali e Antartiche francesi), corrono come treni, chi passerà i Kerguelen per primo, là dove ad attenderli ci sarà una forte depressione ?La suspance continua.  è fuori dubbio che le “barche volanti”, dotate di foiles stanno battendo tutti i record. E’ impressionante al riguardo, il confronto con le performances di François Gabart di quattro anni fa. Il  vincitore del Vendée Globe 2012-2013 al 17mo giorno di corsa si trovava circa 2000 miglia indietro rispetto alla posizione attuale di Hugo Boss. Duemila miglia, un’enormità sull’acqua: oltre quattro giorni di navigazione, forse anche di più. E’ stato un week end difficile per altri navigatori solitari, (che si sono trovati davanti a un muro senza vento, obbligati a fare continue manovre  le skipper Sebastien Josse ( Edmond De Rotchild) in terza posizione, è ripartito e si trova a 5OO miglia dai due leaders della corsa e a 300 davanti al duo Jeremie Beyou  (Maître Coq) / Paul Meihat (SMA) che si battono in un altro duello di tutto rispetto. Il trio composto da Jean Pierre Dik, Jean Le Cam e Thomas Ruyant, veleggiano con un vento sostenuto, che permetterà di passare il Capo di Buona Speranza e entrare anch’essi nell’Oceano Indiano.

Intanto gli  ultimi quindici della corsa,  si trovano nell’Anticiclone di Saint  Hélène e si sono trovati la porta sbarrata, il vento è calato a 5 massimo 7 nodi hanno percorso solo 150 200 miglia percorsi in 24 ore. Amarezza per un altro abbandono. Ha dovuto buttare la spugna il bravo skipper francese  Morgan Lagoviére con  Safran,che ha urtato con un oggetto non identificato e ha subito la rottura del timone, il quarto dei navigatori solitari che ha dovuto dire addio alla regata.  Ad oggi restano 25 a continuare la grande  avventura del giro del mondo senza scalo e assistenza.

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