Delitto Via Poma, Simonetta Cesaroni. Appello dispone maxi-perizia

ROMA – La corte d’Assise d’Appello del processo sul delitto di Via Poma ha disposto una maxi-perizia su diversi elementi dell’omicidio,commesso a Roma nel 1990.

Tre gli esperti incaricati: il medico legale e due genetisti, chiamati a pronunciarsi su orario della morte, cause e mezzi del decesso della giovane, natura delle lesioni riscontrate sul seno e vicino alla clavicola, e modalità di conservazione dei reperti analizzati nel 2007. Fu allora il test del Dna a chiamare in causa l’ex fidanzato Busco, che in primo grado ha avuto 24 anni.

Secondo quanto richiesto dalla Corte i periti «dovranno esprimere le loro valutazioni in merito alle contrastanti prospettazioni dei consulenti del pubblico ministero e delle parti private, con particolare riguardo all’orario della morte, alle cause e ai mezzi che l’hanno prodotta, alla natura e all’epoca di determinazione delle lesioni riportate dalla vittima sul seno sinistro e in regione sterno-claveare nonchè alle modalità di conservazione dei reperti utilizzati per le analisi genetiche e alla attribuibilità delle relative tracce. Anche il procuratore generale Alberto Cozzella, gli avvocati della difesa Franco Coppi e Paolo Loria hanno nominato i loro consulenti. In particolare per il pg a seguire gli accertamenti saranno il professor Giovanni Arcudi, dell’Università di Tor Vergata, Ozrem Carel Prada della Sapienza, l’odontoiatra Domenico Candida e il maggiore del Ris dei carabinieri Marco Pizzamiglio. Mentre per la difesa saranno presenti Giancarlo Umani Ronchi della Sapienza, Giuseppe ed Emiliano Novelli di Tor Vergata ed Emilio Nuzzolese esperto in odontologia forense. Gli avvocati di parte civile Massimo Lauro e Federica Mondani, che assistono i familiari della Cesaroni, nomineranno il loro consulente nei prossimi giorni.

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