I giornalisti arrestati a Cuba rientrano in Italia. Alle 17 l’arrivo a Malpensa

ROMA – I giornalisti fermati a Cuba potrebbero rientrano oggi in Italia. Come ha detto ieri uno di loro “non c’è stato alcun decreto di espulsione ma abbiamo deciso di anticipare il nostro rientro, saremo in Italia nel primo pomeriggio di domani».

«Stiamo facendo le ultime pratiche per riuscire ad entrare, siamo all’ambasciata italiana perchè abbiamo dovuto fare nuovi biglietti», ha continuato, «l’iter burocratico è lunghissimo, speriamo di finire tutto in un paio d’ore. È stato faticoso, tante ore di interrogatorio.Sono state ore complicate con la possibilità di non pernottare in
caserma o in cella ma in una casa, dalla quale però noi non potevamo uscire, quindi, di fatto, in uno stato di libertà ridotta».

Intanto uno di loro, Domenico Pecile, l’inviato del Messaggero Veneto di Udine che si trovava come gli altri a Cuba per intervistare il giovane 24/enne accusato, in concorso con la sorellastra, del duplice omicidio di Lignano è già partito e il suo arrivo è previsto a Malpensa per le 17.
Pecile  ha detto di stare fisicamente bene, ma di essere stressato pur essendo stato trattato bene. Sulla intervista esclusiva a Reiver Laborde Rico, Pecile ha detto di averlo trovato assolutamente tranquillo. Il giovane ha anche detto di non dover nascondere nulla perchè non c’entra con il delitto di Lignano e che anche la sorella sarebbe stata costretta a confessare.

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