Cannes 78.  My Mom Jayne  di Mariska Hargitay

Il film è di quest’anno, quindi a rigore non si può considerare un classico, ma è la biografia di un personaggio del cinema americano, Jayne Mansfield, entrato nella leggenda pur avendo vissuto una vita brevissima, solo 34 anni. 

    Ma che vita! Da farci un film come appunto ha fatto la figlia Mariska Hargitay, oggi cinquantenne che aveva tre anni quando la mamma morì in un incidente d’auto.

Era nata in Pennsylvania figlia di un avvocato di origine inglese e con una nonna era tedesca. Fin da giovanissima vantava un fascino aggressivo: bionda platino, un fisico prorompente, un seno caravaggesco, non tardò a farsi notare, soprattutto dopo esser stata playmate di Playboy. 

        Erano gli anni d’oro delle maggiorate, fra le altre Marilyn Monroe con la quale rivaleggiò ottenendo un contratto dalla Twenty Century Fox che però non durò a lungo. Più che nel cinema il suo futuro era, come pin up, nei concorsi di bellezza, che la rendevano sempre più popolare. 

    Si sposa a 17 anni con Paul Mansfield, tre matrimoni e altrettanti divorzi. Ma, attenzione, non era l’oca giuliva che voleva sembrare, tutta sesso e niente cervello: da un test risultò, invece che aveva un altissimo quoziente di intelligenza, addirittura 162 (mentre quello di Eistein si era fermato a 161), parlava cinque lingue, suonava il violino e il pianoforte, e ben presto la sua provocante bellezza la segnalò ad Hollywood. 

    Si esibì in teatro a Broadway, fece un paio di film importanti con Cary Grant e James Stewart, ma senza sfondare. Sposò il muscoloso Mickey Hargitay, un culturista di origini inglesi che da semplice idraulico e muratore era diventato Mister Universo.

Jayne non mancava occasione per mostrarsi nuda, un suo film minore fu boicottato dai benpensanti più intransigenti. Ben presto imboccò la strada dei tour da un night all’altro negli stati del sud, e una sera di giugno del 1967 morì quasi decapitata in un incidente d’auto, mentre i figli bambini, Miklos, Zoltan e Mariska, che la seguivano sempre nelle sue tournées, si salvarono miracolosamente.

  Con questo film la figlia Mariska vuole rendere omaggio a Jayne Mansfield  con un affettuoso ricordo di una madre che solo oggi crede di aver conosciuto attraverso i film le fotografie, le testimonianze di chi la conobbe. Oggi cinquantenne, Mariska ha voluto presenziare alla proiezione che è stata calorosamente applaudita. Un tributo inatteso per una vamp di cui le nuove generazioni non sanno nulla.

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