Tumore seno: il desametasone potenzia l’efficacia delle terapie ormonali

Nuove prospettive cliniche dalla ricerca internazionale coordinata da Genova e pubblicata su Nature

Una possibile svolta nel trattamento del tumore al seno ormono-responsivo arriva da un farmaco noto da decenni: il desametasone. Un team internazionale guidato dall’Ospedale Policlinico San Martino e dall’Università di Genova, in collaborazione con il Netherlands Cancer Institute di Amsterdam e con il sostegno di Fondazione Airc, ha pubblicato su Nature uno studio che evidenzia come questo antinfiammatorio steroideo possa potenziare e prolungare l’azione delle terapie ormonali grazie alla sua capacità di mimare il cortisolo, l’ormone dello stress con funzione regolatoria cruciale nella crescita delle cellule tumorali.

Secondo la ricerca, l’aumento dei livelli di cortisolo in circolo rappresenta anche il meccanismo centrale dei benefici osservati nelle precedenti sperimentazioni sulla dieta “mima-digiuno” nelle pazienti con tumore della mammella in terapia ormonale. Lo stesso gruppo, infatti, aveva dimostrato nel 2020 che brevi cicli di digiuno controllato — una dieta vegana ipocalorica, povera di proteine e zuccheri — sono in grado di rallentare la resistenza ai farmaci e aumentare la sensibilità tumorale al trattamento.

Il ruolo del cortisolo come oncosoppressore nei tumori estrogeno-sensibili

Le nuove evidenze mostrano che il digiuno controllato determina un marcato incremento del cortisolo nel sangue di pazienti e modelli animali. Questo ormone entra nelle cellule tumorali e attiva il recettore dei glucocorticoidi, una proteina che, nei tumori della mammella sensibili alla terapia ormonale, agisce come oncosoppressore, rallentando la proliferazione cellulare.

Quando le cellule vengono modificate per non rispondere al cortisolo, l’effetto terapeutico del digiuno scompare, confermando il ruolo chiave dell’asse cortisolo–glucocorticoidi.

Desametasone come alternativa controllata al digiuno terapeutico

Alla luce di questi risultati, i ricercatori hanno valutato la possibilità di sostituire il digiuno — difficile da gestire e non privo di rischi — con il desametasone, farmaco economico, ampiamente disponibile e dotato di attività biologica molto simile al cortisolo.

Nei modelli animali, l’associazione tra terapia ormonale e desametasone ha fermato la crescita tumorale, rafforzando l’ipotesi che farmaci steroidei mirati o strategie dietetiche possano diventare strumenti integrativi capaci di migliorare l’outcome terapeutico nelle pazienti con carcinoma mammario ormono-sensibile.

Sicurezza, limiti e prospettive cliniche

Nonostante i risultati promettenti, gli esperti sottolineano con forza che si tratta di protocolli sperimentali che richiedono massima cautela. Il desametasone, pur essendo molto utilizzato, può generare effetti collaterali rilevanti come osteoporosi, immunosoppressione e alterazioni metaboliche. Allo stesso modo, il digiuno controllato può favorire malnutrizione, un rischio particolarmente grave nei pazienti oncologici.

Per queste ragioni, gli interventi non devono in alcun modo essere intrapresi autonomamente. Solo ulteriori studi clinici — già in programmazione per le pazienti con carcinoma mammario metastatico — potranno stabilire se desametasone e digiuno controllato possano entrare nei protocolli terapeutici come approcci combinati per contrastare la resistenza ai farmaci e prolungare la risposta alle terapie ormonali.

Nuove frontiere

La ricerca apre un nuovo fronte nel trattamento del tumore al seno, mostrando come la modulazione dell’asse dello stress possa diventare un alleato nella lotta contro la progressione tumorale. Se confermati, questi risultati potrebbero portare a strategie integrate, personalizzate e più efficaci, capaci di migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti.

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