PALERMO – Non ce l’ha fatta Noureddine Adnane, il giovane marocchino di appena 27 anni che si diede fuoco una settimana fa, dopo che i vigili gli avevano sequestrato i giocattoli che stava cercando di vendere nella sua bancarella in via Ernesto Basile a Palermo.
L’uomo aveva riportato ustioni sull’80% del corpo, il suo volto era rimasto sfigurato dalle fiamme e le sue condizioni respiratorie cardiache si erano ulteriormente aggravate nelle ultime ore. Il presidente del Senato Renato Schifani ha raggiunto questa mattina l’ospedale Civico di Palermo dov’era ricoverato Adnane per incontrare i parenti del giovane in una saletta al pian terreno del centro grandi ustionati, mentre all’esterno è arrivato un gruppo della comunità marocchina di Palermo. La visita del presidente del Senato era già prevista quando l’ambulante era ancora in vita. Nel pomeriggio si svolgerà una manifestazione di solidarietà a piazza Politeama. Anche questa era stata organizzata prima che il giovane morisse.
Nel frattempo Schifani ha chiesto al sindaco di Palermo di aprire un’indagine amministrativa rigorosa per fare luce su quanto accaduto, visto che la Polizia municipale smentisce di non aver sequestrato la mercanzia del giovane. Tra l’altro Noureddine Adnane sarebbe stato in regola con le carte, aveva i documenti a posto ed era in Italia già da diversi anni.