PALERMO – Continuano gli sbarchi nelle coste siciliane e salgono il numero delle vittime che non riescono a raggiungere la terraferma.
Stamane un grosso barcone carico di migranti si è ribaltato nel mare di Lampedusa, nei pressi dell’Isola dei conigli. Secondo quanto riferito dai carabinieri, il naufragio potrebbe aver causato molte vittime, e sull’imbarcazione potevano esserci almeno 500 persone. Sul posto stanno operando tutte le unità di soccorso dell’isola.
Ci sarebbe anche una donna incinta tra le vittime recuperate, al momento sono 94 i cui coirpi sono stati recuperati nello specchio di mare antistante l’isola dei Conigli. Al momento sono state tratte in salvo circa 150 persone. I soccorritori temono tuttavia che il bilancio delle vittime possa essere molto più elevato. Come ha spiegato Antonino Candela, Commissario straordinario dell’assistenza sanitaria di Palermo. questo numero è provvisorio.
«I morti finora accertati sono 94, di cui due bambini – un maschietto di tre anni e una femminuccia di due anni – e poi ci sono molti giovani, molti minori che stiamo trasferendo verso un hangar dell’aereporto da dove procederò per fare l’ispezione cadaverica», ha detto invece Pietro Bartolo, responsabile Sanità di Lampedusa. «Le ricerche- continua- sono state prontamente effettuate, siamo riusciti a recuperare 151 migranti vivi di cui due donne in gravi condizioni che sono state trasferite subito al pronto soccorso per essere rianimate. Ora si trovano all’ospedale di Palermo». Ma il numero dei cadaveri tenderà ad aumentare, secondo Bartolo, «vivi non se ne trovano più». Appena pochi giorni fa, di fronte alla spiaggia ragusana di Scicli, 13 extracomunitari erano morti nel tentativo di raggiungere la terraferma dopo che il barcone su quale si trovavano si era arenato.
Sdegno internazionale
Nel frattempo si sono sollevate un coro di polemiche sull’accaduto. Mentre l’Aula della Camera ha osservato un minuto di raccolgimento in segno di «cordoglio e di solidarietà» per la tragedia dei migranti a Lampedusa, sono arrivate le parole del Papa. “Di fronte alle numerose vittime
dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa … mi viene la parola ‘vergognà…è una vergogna!«. Così Papa Francesco, come riportato da Radio Vaticana, durante l’udienza oggi in Vaticano.
«Parlando di pace, – ha aggiunto il Pontefice – parlando della inumana crisi economica mondiale, sintomo grave della mancanza di rispetto per l’uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi a largo di Lampedusa”. “Preghiamo insieme Dio – ha detto ancora il Papa – per chi ha perso la vita: uomini donne bambini, per i famigliari e per tutti i profughi. Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle”.
Sdegno anche dalla commissaria Ue agli Affari interni, Cecilia Malmostroem, la quale si dice »inorridita dalla tragedia di Lampedusa. Dopo aver espresso il suo cordoglio per le vittime e le loro famigle, Malmstroem, che è attualmente a New York per partecipare a una riunione delle Nazioni Unite sull’importanzza delle migrazioni per lo sviluppo, ha aggiunto: »Dobbiamo rafforzare gli sforzi per combattare i trafficanti che sfruttano la disperazione umana”.
E poi rispondendo ai cronisti durante il briefing quotidiano della Commissione europea oggi a Bruxelles, il portavoce della Malmostroem, Michele Cercone, ha aggiunto: «Noi ringraziamo le autorità italiane per gli sforzi che stanno facendo per gestire la situazione in queste circostanze molto difficiili ed estreme, sotto questa pressione crescente» dei flussi migratori nel Mediterraneo. «Nessun paese – ha continuato il portavoce – può reggere da solo all’impatto dei flussi migratorii, e non ci sono soluzioni magiche: abbiamo bisogno di nuovi strumenti e nuove misure per affrontare il problema, e dobbiamo farlo a livello Ue, e questo la Commissione l’ha ripetuto molte volte. È chiaro che l’Italia è in una situazione molto difficile per gestire i flussi migratori, a causa della sua posizione geografica».
Legambiente: “Europa intervenga. Il dramma umanitario riguarda tutti”
“Non è possibile rimanere inermi di fronte a queste tragedie – ha dichiarato il direttore generale di Legambiente Rossella Muroni -. Non è possibile non cercare una soluzione al terribile dramma dei tanti che ogni giorno sono costretti ad affrontare viaggi pericolosissimi per cercare di sfuggire alla morte o a una vita di stenti. L’Europa tutta deve sentirsi coinvolta e contribuire sia a trovare una soluzione civile ed etica per evitare il ripetersi di tragedie come questa, sia a gestire nel migliore dei modi quella che continuiamo a chiamare emergenza umanitaria pur essendo ormai una condizione cronica”.
Funerali di Stato
«Un funerale di Stato, a Roma, per le vittime di questo ennesimo disastro umanitario». Lo chiede in una nota l’ex ministro della Integrazione e Cooperazione internazionale e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi. «L’immane tragedia di Lampedusa esige da parte di tutti una risposta che non si limiti al cordoglio ma che chiami in causa le responsabilità e si faccia carico del coraggio di una proposta», spiega il professor Riccardi che si unisce «alla preghiera di Papa Francesco».