Prostituzione minorile. A Milano scoppia il caso delle ragazze doccia

MILANO – Le chiamano ragazze doccia perchè fanno sesso tutti i giorni con la stessa semplicità di lavarsi. Un fenomeno davvero inquietante, quello delle baby prostitute che vendono il loro corpo per venire in possesso di qualche oggetto capriccioso o ricaricarsi il telefonino.

Quello che sta emergendo a Milano dopo  la denuncia di Luca Bernardo, direttore del reparto pediatrico del Fatebenefratelli di Milano, ha davvero dell’incredibile.

“Abbiamo individuato per ora otto ragazze ma ci risulta che il fenomeno sia molto più esteso”, ha detto Bernardo. ” Le chiamano ragazze-doccia perché così come ci si fa la doccia tutti i giorni, loro quotidianamente fanno sesso. I maschietti–clienti vengono scelti in base a ciò che possono dare in cambio alle ragazze. Durante le lezioni delle prime ore sui telefonini gira il menù con prestazioni, richieste e orari per gli appuntamenti nei bagni, dove avvengono i rapporti sessuali. Le ragazze offrono le loro prestazioni anche a più persone. Per loro – continua sempre Bernardo – è una specie di gioco, un gioco molto pericoloso nel quale pensano di dominare e irretire i loro clienti. Finora abbiamo accertato  otto casi, sette di ragazze di “famiglia bene” del centro di Milano e una invece proveniente dalla periferia. Le scuole coinvolte nel “giro” sono prevalentemente istituti privati. Nessuna di queste minorenni ha parlato subito e liberamente della cosa. La confessione è arrivata sempre all’interno di un percorso di assistenza relativo ad altri tipi di problematiche come la droga o il bullismo. Non posso pensare che in questi ambienti non girino anche soldi. Inoltre sembra che ora ci siano dei ragazzi, dai diciassette anni in su che fanno da procacciatori di clienti e il timore è che nel giro, già molto preoccupante, stiano entrando anche dei clienti adulti”.

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