La Juve vince sempre e va a +9. Roma fermata dalla pioggia. Tracollo Napoli

Derby d’Italia senza storia

Troppo forte la Juve o troppo debole l’Inter ?  Probabilmente sia dall’una che dall’altra causa è maturata l’undicesima vittoria casalinga bianconera, perché, di fatto, tranne qualche minima e tardiva reazione nerazzurra, non c’é stata partita.  Gli uomini di Conte hanno svolto il loro compito senza eccessive fatiche e nessun timore dell’avversario che, ancora una volta, è sembrato ben poca cosa.  E alla Juve è andata doppiamente bene,  perché  con questo successo, complice il maltempo, tiene a distanza la Roma a ben nove lunghezze e, intanto,  la strepitosa marcia continua. Per l’Inter c’é solo da dire che,  nelle ultime dieci giornate, ha mantenuto una media da retrocessione e tutti aspettano di verificare fino a che punto i nuovi arrivi Hernanes e D’ambrosio potranno risollevarla da tanto grigiore.  

 

Roma, fermata dall’acqua

Forse anche un cieco,  mettendo i piedi in campo, avrebbe subito capito che Roma-Parma, con tutta l’acqua caduta e cadente, non si sarebbe mai potuta giocare; le due squadre, immediatamente si erano dichiarate d’accordo nel rinvio ma l’arbitro De Marco dopo aver provato ad effettuare i rimbalzi previsti, molto, molto striminziti, optava sorprendentemente, per l’inizio, salvo, di li a otto minuti otto,  prima per sospendere il gioco e, poi, per rinviare la partita.  Alla Roma, impegnata mercoledì in coppa Italia, saltare l’impegno andava proprio a fagiolo e il diluvio allo stadio veniva ritenuto provvidenziale più che mai. L’unica nota stonata è che ora e per qualche settimana la Juve, in classifica,  appare ancora più lontana….. Nel frattempo, ci sarà da pensare alle semifinali di coppa. 

 

Napoli,  per le scelte di Benitez, che tonfo !                                                                                                      

A  Bergamo, la prima sorpresa, in casa napoletana, nella lettura delle formazioni: tre calibri del livello di Higuain, Hamsik e Jorginho erano accomodati in panchina e  il motivo di cotanto ardire  da parte di Benitez era dato dagli impegni infrasettimanali di coppa Italia, ai quali evidentemente     il tecnico spagnolo tiene di più rispetto a  quelli domenicali di campionato. Gli undici azzurri  scesi in campo, forse anche influenzati  psicologicamente dalla sottovalutazione data alla partita dal loro allenatore,  hanno trotterellato per l’intero primo tempo per essere infilzati da Denis all’inizio di ripresa, complice anche una papera del portiere Reina.  Benitez faceva entrare Higuain al posto  dell’evanescente e acerbo Zapata,  ma l’Atalanta, ormai, era lanciata e infilava due volte la traballante difesa partenopea ancora con Denis e poi con Moralez.  Per il Napoli, un’autentica disfatta che, sommata ai due recenti, modesti,  pareggi col Bologna e Chievo,  non può non costituire un serio campanello d’allarme  in prospettiva futura.     

 

Fiorentina, altra negativa sorpresa                                                                                                                     

Pure la Fiorentina è  incappata,  a Cagliari, in una giornata no,  però, al contrario del Napoli, le assenze di alcuni titolari non sono state solo per avvicendamento conseguente agli impegni di coppa Italia ma anche a causa di recenti infortuni.  Ma la Viola vista in Sardegna è stata, comunque, la brutta, bruttissima,  copia della squadra ammirata  fino a qualche settimana fa e questo fa presagire che le riserve dei gigliati non sono all’altezza dei titolari.  Il Cagliari ha vinto su rigore,  peraltro, evidente,  ma  con pieno merito,  mentre sul fronte dei toscani l’unica prova sufficiente è stata quella di Borca Valero, subentrato nella ripresa, quando era ormai troppo tardi per ritrovare il filo del gioco.

Occasione persa,  per gli uomini di Montella, per acciuffare il Napoli e rimettersi in gioco per il terzo posto; molto bene, invece, il Cagliari che ha confermato d’essere un undici compatto e determinato e, di questo passo, non dovrebbero esserci dubbi sulla sua salvezza.  

 

Zona Europa League

Fra i tanti pretendenti ad entrare in questa zona, riemerge, dopo tre sconfitte consecutive il Verona, vittorioso in casa del  Sassuolo: i veronesi scavalcano  l’Inter e si collocano,  solitari,  al quinto posto, grazie al rinvio del Parma a Roma.  

 

Lazio, Hernanes già nel dimenticatoio                                                                                                           

Quante polemiche in casa laziale, negli ultimi giorni,  per la cessione in extremis di Hernanes e sui rifiuti di diversi calciatori a vestire la maglia biancazzurra nel mercato invernale. Tifosi in rivolta ma, a Verona, contro il Chievo, gli uomini di Reja hanno messo tutti a tacere, disintegrando, con una prova maiuscola non solo la squadra di casa, ma, soprattutto, ogni critica sul loro effettivo valore. E, forse, fra i biancazzurri è nata una stella di nome  Baldé  Keita, giovanissimo attaccante, ignorato o quasi da Petkovic, che potrebbe costituire la spalla mancante a Klose in area avversaria.

Ma la Lazio vista in riva all’Adige, oltre alle prodezze di questo campioncino in erba, è stata, ancora una volta, guidata da quel Candreva che si sta ampiamente meritando la chiamata ai mondiali brasiliani da parte di Prandelli.  Tre punti e una rinfrescante boccata d’ossigeno per espellere un pò di tossine, in attesa delle considerazioni di Lotito, immaginabili…….  

 

Frenata Milan                                                                                                                                                       

Il Milan di Seedorf, contrariamente ai desiderata della famiglia Berlusconi, dopo due vittorie, ha subito interrotto la risalita verso zone di più alto lignaggio, facendosi bloccare, a s. Siro,  da un  bel Torino. E’ piaciuta la squadra di Ventura il quale,  in funzione dell’accoppiata Cerci-Immobile, ha saputo impostare  un pericoloso  sistema di gioco che ha colpito anche il Milan,  costringendolo    ad una rincorsa, conclusa con  un giusto pareggio; pareggio, ottimo per il Toro che agguanta l’Inter, deludente  per i rossoneri che hanno perso l’occasione per avvicinarsi in zona europea.

Il Milan, stavolta, ha fatto vedere anche qualche buona trama  ma è il gioco d’assieme che ancora manca, con un attacco contornato da  troppi fantasisti a scapito del centrocampo dove si aprono vuoti paurosi, e, soprattutto, con una difesa da brividi di fronte ad avversari veloci e filtranti.

Galliani, beato lui,  si è dichiarato soddisfatto di quanto visto,  e, se lo dice anche come portavoce  di Berlusconi, probabilmente  sarà stato soddisfatto anche il presidente. Contenti loro…..ma i tifosi continuano a mugugnare, perché, di questo passo, anche un posto in Europa League, sarà difficile da raggiungere.  

 

Zona B                                                                                                                                                         

Che partita Catania-Livorno  ! Si presentava come un autentico spareggio e, in campo, così è stato, finendo con uno spettacolare 3-3 che fa molto comodo solo al Livorno, consentendogli di non farsi sorpassare dagli etnei ai quali continua a rimanere in mano il lanternino da ultimo vagone del convoglio. Il Livorno è andato tre volte in vantaggio, sfruttando le ripartenze, ma è stato sempre raggiunto da un Catania veemente, determinato, indomabile il quale ha trovato nel portiere avversario Bardi un baluardo che, almeno in un paio di occasioni,  si è superato.   Il Catania, pur nella delusione per aver fallito il sorpasso,  potrà consolarsi pensando d’aver recuperato un punto su  tre immediate avversarie che sono state tutte  sconfitte.

Fra queste, in particolare, è molto grave la battuta d’arresto casalinga del Bologna contro l’Udinese, che è riuscita a portarsi fuori dalla zona calda; tira una brutta aria fra la tifoseria rossoblu che ha contestato vivacemente Gianni Morandi, presidente onorario del Bologna, il quale s’era giustamente rammaricato per i fischi verso i tifosi napoletani di una settimana fa. Il Bologna è stato, purtroppo, costruito male per scarsità di moneta da parte della proprietà e si basa solo sull’inventiva di Diamanti;  a nulla è bastato il cambio dell’allenatore e il mercato ha portato anonimi rinforzi stranieri tutti da verificare: veramente troppo poco per sperare di salvarsi. 

Situazione difficile  anche per il Sassuolo che, nel mercato di gennaio, ha totalmente sconfessato la rosa di partenza (tranne Berardi) acquistando gente esperta ma forse un pò troppo: compito arduo per Malesani assemblarla per evitare il ritorno in B. 

 

Il derby di Genova                                                                                                                                          

La terza giornata di ritorno si chiuderà col derby ligure Genoa-Sampdoria, programmato dalla Lega per il mezzogiorno di domenica e spostato, su richiesta degli ultrà delle due società e, pare, del comune per la concomitanza con una fiera, a lunedì sera. Totale disaccordo da parte delle due società, ma, se questo rinvio potrà servire a sbollire gli animi e a prevenire incidenti, allora che  sia bene accetto  da parte di  tutti. .

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