ROMA – Sono cinque gli amministratori della Bracciano Ambiente spa, società che gestisce la discarica di Cupinoro, indagati dalla procura di Civitavecchia nell’ambito di un’inchiesta che punta a fare luce su quasi 13 milioni di euro che sarebbero stati distratti dal «fondo post mortem» della stessa discarica e di cui non si ha più contezza. Secondo la ricostruzione della procura, di questo denaro, per complessivi 14 milioni e 592mila euro, non ci sarebbe più traccia.
«Si tratta di finanziamenti pubblici – si spiega nel capo di imputazione – ottenuti sotto forma di contributi da venticinque enti locali che utilizzano quell’invaso per conferire i rifiuti solidi urbani, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2013. Sono soldi che per legge non possono essere utilizzati in alcuna maniera e che sono vincolati per poter bonificare la discarica una volta che viene dismessa».
Nei giorni scorsi, il procuratore Gianfranco Amendola e il pm Lorenzo Del Giudice hanno dato incarico alla Guardia di Finanza di Civita Castellana di perquisire case e uffici degli indagati e le varie sedi (legali, amministrative e operative) della Bracciano Ambiente spa, anch’essa sotto inchiesta. Gli inquirenti sperano che dall’esame della documentazione relativa alla gestione contabile della discarica e di quella che riguarda il debito tributario che sussiste presso la Regione Lazio possa chiarirsi il destino di questi fondi.