Contributi per l’editoria. Dal 2014 cambia musica. Finanziamenti anche per il web

ROMA – Le aziende editoriali non potranno avere contributi dallo Stato superiori a quelli ricevuti nel 2010.

Lo stabilisce un decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri che mira a razionalizzare, semplificare, rendere trasparenti e migliorare la qualità dei contributi pubblici per l’editoria. Contestualmente all’approvazione del decreto, il CdM ha approvato un disegno di legge delega che prefigura un nuovo sistema di sostegno all’editoria, a partire dal 2014, che tenga conto dell’irrompere dell’editoria digitale.
Si legge in un comunicato di Palazzo Chigi che il disegno di legge delega, che prefigura un nuovo sistema di sostegno all’editoria, a partire dal 2014, terrà conto della strutturale trasformazione che tale ambito dell’economia sta attraversando con il diffondersi dell’editoria digitale. I criteri direttivi del disegno di legge sono i seguenti: configurare una gamma di possibili incentivi coerenti con l’attuale situazione del mercato editoriale; sostenere l’innovazione, e in particolare le start up e le iniziative editoriali che puntano alla multimedialità, al fine di modernizzare e sviluppare il settore; viene istituita una Commissione per ridefinire i soggetti editoriali meritevoli di sostegno pubblico, in particolare alto valore culturale, politico-sociale, e tradizione a livello locale; viene istituito un Registro delle riviste di alta cultura; si favorisce, con attività di comunicazione e promozione, la diffusione della lettura, in particolare tra i giovani.

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