E’ morto Gad Beck, ultimo ebreo gay sopravvissuto alla Shoah

di Roberto Malini

BERLINO – Domenica scorsa è morto a Berlino in una casa di riposo Gad Beck, eroe della resistenza contro i nazifascisti e ultimo gay di fede ebraica sopravvissuto all’Olocausto. Nato a Berlino nel 1923 da padre ebreo e madre luterana, il prossimo 30 giugno avrebbe compiuto 89 anni. Gad Beck è stato un pioniere dell’attivismo moderno per i diritti Lgbt e la sua esperienza umana e civile è raccontata nel libro autobiografico “Dietro il vetro sottile – Memorie di un ebreo omosessuale nella Berlino Nazista” (Einaudi, 2010). Il giovane compagno di Beck, Manfed Lewin, fu assassinato ad Auschwitz. Di lui resta un quaderno di appunti che lo stesso Beck donò al Museo dell’Olocausto di Washington. Il giovane Gad in quanto mezzosangue (Mischling) evitò la deportazione e restò a Berlino in clandestinità, lavorando nella resistenza e consentendo a numerosi ebrei di nascondersi e fuggire in Svizzera. Nel marzo del 1943 fu tradito da un collaborazionista e consegnato alla Gestapo, che lo internò nel centro di detenzione berlinese di Rosenstrasse, da cui uscì dopo soli otto giorni a causa della celebre manifestazione delle donne di Berlino contro la reclusione dei loro familiari, che permise a circa mille “Mischling” di ottenere la libertà. Dopo la guerra, Beck si dedicò ad aiutare i sopravvissuti ebrei che desideravano emigrare in Palestina, dove egli stesso si trasferì nel 1947. Tornò a vivere a Berlino nel 1979.

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