Lo spread può scendere a suon di chiacchiere

Solo ieri il Presidente della Banca Centrale Europea aveva dichiarato che la BCE è pronta a fare qualsiasi cosa per preservare l’euro contribuendo ad un botto su Piazza Affari. Oggi, dopo varie voci poi smentite di un salvataggio per la Spasgna da 300 miliardi di euro, è arrivato l’aperto appoggio di Francia e Germania con una dichiarazione congiunta di Merkel e Hollande a difesa dell’integrita’ dell’euro. A guastare tutto il comunicato del FMI che chiude la giornata.

La Borse oggi

Gli effetti distensivi si sono trasmessi sia alle Borse che ai mercati dei titoli di Stato con le prime in forte salita e gli spread in ulteriore discesa. Chiuduno infatti con grandi sorrisi le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente. A Parigi, il Cac 40, fa registrare un guadagno del 2,28% a 3.280 punti, a Francoforte il Dax fa registra più 1,62% a 6.689, Amsterdam +0,88% e Londra +0,97%. Stelle della giornata le borse periferiche, con piazza Affari che sul Ftse Mib ha fatto segnare più 2,93% a 13.596,88 punti, e sul Ftse All Share più 2,15% a 14.555,48 punti. Madrid fa ancora meglio facendo segnare un rialzo del 3,91%, con l’indice Ibex-35 a 6.617 punti. Che ci sia ancora un certo timore lo si comprende però anche dalla decisione, giustissima, di Consob di prorogare fino al 14 settembre il divieto di vendite allo scoperto sui titoli del settore bancario e assicurativo.

In una nota diffusa dall’autorità di controllo si legge: “La Consob, tenuto conto delle perduranti condizioni di incertezza dei mercati finanziari ha deciso oggi di prorogare fino alle ore 18 di venerdi’ 14 settembre il divieto delle vendite allo scoperto sui titoli del settore bancario e assicurativo, introdotto il 23 luglio scorso”.

Gli spread

La settimana di passione si chiude con un po’ di sole. Risulta infatti in netto calo lo spread tra i titoli decennali italiani, BTp, e gli omologhi Bund di emissione tedesca a pari scadenza. Il differenziale termina infatti la giornata di contrattazione su livelli che non si vedevano da inizio luglio, in quota 455 punti base. Significativo, soprattutto psicologicamente, l’abbattimento verso il basso della soglia del 6 per cento annuo di rendimento, con una chiusura al 5,95 per cento.

Anche la Spagna chiude con in deciso miglioramento con lo spread sui titoli decennali Spagna-Germania a 526 centesimi e rendimenti in deciso ribasso.

A rompere le uova nel paniere ci pensa il Fmi

A rovinare la festa ci ha pensato, e non è la prima volta, il Fondo monetario internazionale. Il FMI ha infatti fortemente rivisto, a Borse chiuse, in peggio le proprie previsioni sull’economia spagnola, lanciando il sinistro avviso che in caso di nuove tensioni dei mercati il paese rischierebbe di perdere l’accesso ai canali di rifinanziamento del debito. Tensioni che a questo punto si potrebbero verificare già da lunedì nella ennesima profezia autoavverantesi, l’allarme di rischio che crea il rischio per il semplice motivo di essere stato lanciato.

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