L’imprenditoria straniera in Italia non conosce crisi

VENEZIA – Secondo la Fondazione Leone Moressa, l’istituto di ricerche per lo studio e la valorizzazione dell’artigianato e la piccola impresa, gli imprenditori stranieri che vivono nel nostro paese non conoscono la parola “crisi”. 

E’ quanto emerge da uno studio sull’imprenditoria etnica, elaborato sulla base degli ultimi dati di Infocamere. E così mentre le aziende italiane chiudono i battenti, gli imprenditori stranieri crescono, tanto che nel 2010 si è registrato un aumento del 9,2%.

Ma vediamo nel dettaglio chi sono i nascenti imprenditori. Secondo quanto riporta lo studio marocchini, romeni e cinesi sono le nazionalità prevalenti. Il 64,5% ha un età che oscilla tra i 30 e i 50 anni, mentre di questi il 10% avrebbe addirittura meno di 29 anni. La maggior parte di queste aziende si sono costituite come ditte individuali da non più di 10 anni. I settori trainanti sono quelli del commercio, dell’edilizia, del manufatturiero e della ristorazione. Inoltre emerge un dato alquanto singolare: ogni quattro imprenditori stranieri uno sarebbe donna. Le province in cui l’arrivo di nuove imprese è stato più evidente sono quella di Prato, Pavia e Rieti (+17,7%, +17,7% e +16,2%), ma è principalmente nella provincia toscana che l’incidenza degli imprenditori stranieri sul totale delle aziende risulta maggiore, con il 15,3%. Seguono Trieste con il 10,9%, Teramo (10,2%) e Gorizia (10,0%). In termini assoluti, invece, sono i centri milanese, romano e torinese ad accogliere il maggior numero di imprenditori stranieri, sebbene nel capoluogo lombardo l’incremento nell’ultimo biennio si sia fermato al 5,6%, contro il 13,5% della capitale e il 12,6% del capoluogo piemontese. Unica area in controtendenza è quella di Nuoro, che fa i conti con un dato negativo (-2,3%).

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe