Mohammad ha scelto la vita

KABUL –  Mohammad Niyaz, ragazzino 12enne di Kajaki, un villaggio a sud dell’Afganistan, ha scelto la vita.

Addestrato dai talebani per farsi esplodere e vendicare così i suoi genitori, morti durante un bombardamento della Nato, Mohammad, quando è giunto in vista dell’obiettivo dell’attentato – il comando delle forze di sicurezza presenti nel distretto di Nawa, nella provincia di Ghazni – non ha indossato il giubbino esplosivo e si è consegnato ai militari. Secondo il quotidiano online Khaama Press, i talebani hanno cercato di uccidere il giovane orfano quando si sono accorti che non aveva intenzione di farsi saltare in aria. Purtroppo in paesi come l’Afganistan, l’Iraq, la Somalia, la Palestina i movimenti fondamentalisti addestrano tanti Mohammad – utilizzando tecniche collaudate di plagio psicologico – a sacrificare le proprie giovani vite in nome dell’odio e il mondo civile raramente spende appelli o parole di protesta contro questa pratica disumana che annienta giovani volontà e distrugge tante vite umane.

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