Bolzano, sgomberato insediamento di 50 Rom. Evitata la sottrazione dei bambini

TRENTO –  L’allarme lanciato dalle organizzazioni umanitarie riguardo alla sottrazione di minori da parte delle autorità italiane dà i suoi frutti e pone qualche limite alla tragedia degli sgomberi senza alternative sociali. Lunedì scorso, nel primo mattino, le forze dell’ordine hanno sgomberato un insediamento di fortuna presso l’argine sotto ponte Palermo, a Bolzano.

Quindi, mentre le famiglie restavano all’addiaccio, senza alcun riparo per proteggersi dal freddo penetrante, le ruspe hanno distrutto le povere abitazioni e i pochi beni degli sfollati, cui il Comune non aveva mai fornito né acqua né assistenza sanitaria né servizio di smaltimento rifiuti né – tantomeno – di derattizzazione. Il drammatico sgombero, cui non è corrisposto alcun intervento umanitario, è stato eseguito dall’ufficio bacini montani della Provincia dietro richiesta del comune e della polizia municipale. Negli ultimi giorni la comunità Rom dell’Alto Adige è costantemente in allarme, come altre comunità nel nostro paese, per la pratica, diffusa ovunque, nonostante sia stigmatizzata dall’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, dal Consiglio d’Europa e dalla società civile, delle sottrazioni di bambini a causa della povertà delle famiglie in cui vivono. Bambini che – è accaduto spesso anche in Trentino Alto-Adige – finiscono, dopo l’affidamento alle case speciali, in adozione presso famiglie italiane. Quando le autorità di Bolzano sono tornate, con l’intenzione di occuparsi dei minori, non ne hanno trovato alcuno. Resta la crisi umanitaria che segue uno sgombero inumano e irresponsabile, ma è importante che l’attivismo umanitario si impegni con ogni energia per porre un rimedio al fenomeno dello smembramento delle famiglie predisposto dalle autorità del nostro paese.

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