Aids, possibile bloccare il virus prima che attacchi le cellule

La scoperta è stata fatta dai ricercatori dal San Raffaele di Milano

ROMA – Il virus dell’ HIV può essere bloccato prima che si leghi alle cellule bersaglio, grazie ad alcune molecole derivate da una proteina naturalmente prodotta dal nostro corpo. La scoperta del ruolo potenzialmente terapuetico dei peptidi derivati dalla chemochina CCL5/RANTES è stata fatta dai ricercatori del San Raffaele di Milano, guidati dal Dott. Paolo Lusso, e pubblicata sulla prestigiosa rivista Chemistry & Biology. 
Secondo lo studio di Lusso il meccanismo di bloccaggio del virus è semplice: questi peptidi, creati in laboratorio, si attaccano al recettore CCR5 usato dal virus per entrare nelle cellule, impedendogli di infettarle. Lo sviluppo di questi peptidi fa dunque in modo che le particelle virali di HIV non riescano a legarsi alle cellule bersaglio del nostro organismo perché trovano il sito di attacco (CCR5) già occupato.

Lo studio è durato più di sei anni ed è stato condotto nell’ambito di due consorzi europei (European Microbicides Project, EMPRO e Combined Highly Active Anti-Retroviral Microbicides, CHAARM) in cui un network di circa trenta laboratori europei si coordina nello sviluppo di microbicidi anti-HIV.

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