Giustizia. Penalisti pronti a dare battaglia per riforma

ROMA  – Penalisti pronti a «dare battaglia» alla ripresa dell’attività giudiziaria in caso di mancata riforma della giustizia. In questi giorni – scrive l’Ucpi in un documento – è andato in scena solo l’ennesimo capitolo della «saga ventennale tutta italiana, che ha visto la politica giudiziaria di un grande paese democratico piegata ai calcoli di parte, dell’uno e dell’altro schieramento, e legata a triplo  filo alle vicende giudiziarie di singoli personaggi politici; con la magistratura a fare da arbitro non solo delle contese giudiziarie ma anche di quelle politiche».

L’Unione Camere Penali ribadisce la necessità di una riforma complessiva della giustizia, ricordando l’ennesimo appello del capo dello Stato, «caduto nel vuoto», di fronte ad una classe politica, vecchia e nuova, che «si rifiuta di comprendere che il problema dei rapporti tra il cittadino e lo Stato passa per l’assetto costituzionale della magistratura, ma non appartiene a nessuno schieramento e non dipende da una sentenza, ma dalla crisi complessiva del sistema giudiziario che dura da decenni». E mentre la politica «continua a trattare la questione della riforma del titolo IV della Costituzione alla stregua di una contesa da cortile», la magistratura «rifiuta, in maniera ottusamente conservatrice, persino che se ne discuta».  I penalisti, annunciano battaglia su più fronti (separazione delle carriere, ergastolo, custodia cautelare,
responsabilità civile dei magistrati, toghe fuori ruolo), «alla ripresa delle attività giudiziarie», ricordando di aver in tal senso, «accettato di far parte del comitato promotore dei referendum, per aprire innanzitutto un grande dibattito politico sulla giustizia, un tema purtroppo finora ‘accantonatò, al punto che si è determinato il ‘paradosso democraticò cui abbiamo assistito dal momento della formazione del governo Letta, nel cui programma si è accettato di discutere di tutto ciò che riguarda la forma dello Stato, ma non del tema fondamentale della giustizia».

Condividi sui social

Articoli correlati