Legge stabilità. Risarcimenti vittime stragi, crolla fiducia dei parenti

BOLOGNA – Da Roma si spiega che si sta facendo il possibile per rimediare allo stop all’emendamento per i risarcimenti alle vittime di strage e terrorismo. Ma a Firenze hanno quasi perso del tutto le speranze: «La legge di stabilità sarà domani alla conclusione del suo iter e difficilmente troveranno giustizia» le vittime «rimaste invalide all’80% della capacità lavorativa per essere capitate nelle stragi terroristiche eversive, quando uomini dello Stato, mafia e terroristi di ogni sorta e colore politico, dovevano sistemarsi le loro cose a suon di bombe a buon mercato».

A dirlo è Giovanna maggiani Chelli, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili. 

Era stata sempre lei a lanciare un appello ai parlamentari di ogni schieramento perchè sostenessero l’emendamento pro risarcimenti promosso da Paolo Bolognesi, deputato Pd e guida delle famiglie che hanno subito le conseguenze della bomba alla  stazione di Bologna del 2 agosto 1980. E Bolognesi aveva raccolto firme bipartisan al suo emendamento che facevano ben sperare dopo lo stop arrivato dal Senato: ma anche a Montecitorio si è registrata la battuta d’arresto quando in commissione Bilancio la richiesta è stata dichiarata inammissibile, per mancanza di copertura. Ora il tempo è agli sgoccioli. «Si sa, la speranza è sempre l’ultima a morire, ma gli enti previdenziali preposti ad erogare tre pensioni subito come legge 206 del 2004 vorrebbe, sono così inversi e timorosi che le maglie possano allargarsi a ben più di tre soggetti, che anche la speranza è in bilico», spiega Giovanna Maggiani Chelli, riferendosi ai casi fiorentini. Lo stesso Bolognesi aveva detto che le ‘resistenzè sui risarcimenti venivano dall’Inps.  

A quanto pare, sembra proprio che «tre pensioni, se ammesse, possano riprovocare quel buco che l’Inpdap ha causato nell’Inps al suo ingresso, forse proprio perchè la quarta pensione è Inpdap», aggiunge Maggiani Chelli in una dura nota. «Noi di Firenze, della strage di via dei Georgofili, abituati a vedere leggi ad personam di ogni tipo per chi in questi anni ha voluto tirarsi fuori dall’incriminazione per strage del 27 maggio 1993, avevamo senza mezzi termini chiesto un decreto ad personam anche per le vittime della strage non solo per i carnefici. Ma ci hanno risposto- dice ancora- che per noi non sta bene, non si possono fare leggi per soggetti singoli anche se la notte dei Georgofili hanno perso tutto ciò che la vita loro poteva riservare e non solo gli ha ridotto l’esistenza un inferno».  Non resta che confidare «nel senso di responsabilità di queste ultime ore di stand by della Legge di stabilità e di quanti in questi anni hanno potuto capire davvero cosa è successo alle nostre vittime invalide». Se poi, conclude Maggiani Chelli, la «Legge di stabilità ci farà tornare a casa con le pive nel sacco, come temiamo, e senza pensione subito», vorrà dire «che davvero la notte la notte del 27 Maggio 1993, ci volevano morti perchè le vittime servivano eccome. Servono infatti ancora oggi».

(Dire)

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