Tutti insieme, accanto alle famiglie rom, per la giustizia sociale e l’uguaglianza

MILANO –  2008: siamo scesi in piazza in ventimila, abbiamo riempito le strade di Roma chiedendo la fine della persecuzione dei rom. Nella foto si vedono, oltre a me e Dario Picciau, Santino Spinelli e i suoi familiari, politici e attivisti. Figura-simbolo, il sopravvissuto alla Shoah Piero Terracina, grande amico del popolo rom. Intellettuali, autorità, politici italiani erano con noi, con il popolo rom.

Il Parlamento europeo, la Commissione europea, il Consiglio dell’Ue, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ci sostenevano e credevano nei progetti che portavamo avanti. Poi, improvvisamente, nuvole oscure si addensavano all’orizzonte e il mostro del razzismo tornava a crescere, a crescere, a crescere. I politici antirazzisti, in Italia e nell’Ue, venivano spazzati via dalle nuove elezioni. Ai giornalisti tolleranti non veniva più dato spazio. Si scatenava una terribile repressione politica, poliziesca, giudiziaria e mediatica contro i difensori dei diritti umani. Un gruppo come il nostro – EveryOne Group – che stava crescendo, si trovava improvvisamente al centro di mille attacchi. Siamo stati vicini alla fine, ma – in pochi – abbiamo resistito e siamo ancora qui a impegnarci per i diritti dei rom e delle minoranze. Oggi sarebbe impossibile portare 20 mila persone in piazza a chiedere giustizia per il popolo rom perseguitato. I tempi sono cambiati. Però tutti noi – rom e gagé, cittadini europei e migranti, donne e uomini, giovani e vecchi, popolo arcobaleno – dobbiamo restare uniti e perseguire insieme gli obiettivi di parità e giustizia sociale, centuplicando le forze, centuplicando le voci, le energie, gli ideali. Non è finita, non sarà mai finita finché nei nostri cuori resteranno vive e chiare la giustizia e la verità. 

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