Genova, cresce l’intolleranza. Quattro stranieri senzatetto aggrediti con barbara violenza

EveryOne Group rinnova l’appello alle istituzioni e alle autorità: “L’intolleranza sta degenerando in barbarie; non ignorate le nostre richieste, che nascono da una lunga esperienza a contatto con le comunità emarginate e vulnerabili. Non abbandonate a se stesse tante famiglie colpite da discriminazione e indigenza”

MILANO –  Sembrava immune al razzismo: una città accogliente e tollerante in un’Italia in preda a xenofobia, omofobia e antisemitismo. Anche Genova, invece, si scopre intollerante, nel modo più atroce e violento. Verso le tre del mattino di ieri, una squadra formata da quattro razzisti incappucciati – ripresi da telecamere di sorveglianza – ha aggredito due coppie di cittadini dell’Est europeo, che vivono a Genova, senza una fissa dimora, da sei anni. I quattro senzatetto, Bobak Yan di 30 anni, la compagna di lui Alice Velochova (45),  Jonas Koloman (49) e la moglie Susanna Jonasova (39), sono stati colpiti con furia selvaggia, ricevendo calci e sprangate. Le vittime sono in ospedale con gravi ferite e traumi al capo, alle spalle e su tutto il corpo. I razzisti, considerata la violenza dei colpi inferti, avevano intenzione di uccidere. Il Gruppo EveryOne nei giorni scorsi aveva inviato al Comune di Genova e alle autorità locali un appello, purtroppo ignorato anche dalla stampa locale, manifestando preoccupazione per il clima di ostilità e violenza che circonda gli stranieri senzatetto in città e in particolare i rom. L’organizzazione umanitaria rinnova l’invito alle autorità affinché non abbandonino le comunità indigenti e vulnerabili, a partire dai rom di Cornigliano, e mettano in atto programmi di sostegno e tutela nei confronti di questi gruppi sociali sempre a rischio di aggressione o di drammatiche situazioni causate dalla precarietà.

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