Terra dei Fuochi, firmato decreto su controlli. Coldiretti, compensare agricoltori

ROMA  –  “Firmato decreto per controlli #terradeifuochi Stop ai prodotti delle aree a rischio 3-4-5 fino a fine indagini”. Lo scrive su Twitter il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, allegando anche la foto della sigla a palazzo Chigi del testo interministeriale con i colleghi della Salute e dell’Ambiente Beatrice Lorenzin e Gian Luca Galletti.

“Entro 90 giorni, con il decreto interministeriale che firmiamo, attiveremo ulteriori indagini dirette su questi terreni”, il ‘2% sospetto’, per “indicare precisamente i terreni ‘no food’ e quindi interdetti alla produzione alimentare”. Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, lo dice in conferenza stampa a Palazzo Chigi, presentando la raccolta di primi dati relativi alle aree contaminate della Terra dei fuochi. Entro lo stesso lasso di tempo saranno individuati i terreni “destinati solo a colture diverse dalla produzione agroalimentare in considerazione delle capacità fitodepurative” delle piante che vi si possono coltivare, aggiunge Martina. Saranno quindi individuati anche i terreni “destinati solo a determinate produzioni agroalimentari”, aggiunge il ministro.

«Gli imprenditori agricoli sui terreni in cui si è riscontrata una contaminazione della quale sono vittime devono essere compensati per la perdita di reddito determinata dal divieto di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e occorre inoltre avviare al più presto le operazioni di bonifica strutturale magari con i proventi dei beni confiscati alla criminalità organizzata». È quanto afferma la Coldiretti commentando il decreto interministeriale sulla Terra dei fuochi firmato dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e della Salute Beatrice Lorenzin.  «È un fatto estremamente positivo che le aree agricole inquinate siano ridotte rispetto alle preoccupazioni iniziali, ma
questo richiede un maggiore impegno per evitare- conclude la Coldiretti- che si ripetano gli stessi fenomeni anche in altre
zone». (Dire)

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