L’NSA camuffata da facebook infettava pc

ROMA – L’NSA, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza statunitense, è al centro di un grandissimo scandalo non solo per aver installato malware su decine di migliaia di computer e reti attraverso lo spam via email, ma anche per aver mascherato i propri server come fossero quelli del social network di Mark Zuckerberg.

In pratica quando un utente si collegava alla piattaforma, un meccanismo battezzato in codice Quantumhand trasmetteva dei pacchetti di dati in grado di ingannare il pc da cui è partita la richiesta e quindi di traghettandolo su false pagine di Facebook. L’infiltrazione veniva fatta con lo scopo di poter scattare foto con la webcam e fare registrazioni audio, per controllare poi intere storie di ricerche condotte in internet, per carpirne tutte le password e i documenti in memoria e per impedire il collegamento ad alcuni siti web.

Facebook ha però affermato di non essere affatto a conoscenza di un sistema del genere né del programma Turbine, mirato appunto al controllo dei soggetti. Al tempo stesso ha anche sottolineato che la tecnica non potrebbe funzionare dato che dallo scorso anno il social network usa un nuovo livello di sicurezza, al contrario di altre aziende, che rimangono così vulnerabili al Turbine.

Tuttavia questa contaminazione “potrebbe inavvertitamente minare la sicurezza del Web” ha commentato Mikko Hypponen, un esperto di sicurezza e Ceo del gruppo finlandese F-Secure. “Quando si diffondono virus nel sistema – ha aggiunto – questi possono potenzialmente creare nuove vulnerabilità anche rispetto ad attacchi di terze parti”. Nonostante questo, le intromissioni dell’Nsa lasciano dietro di loro terra bruciata. Dal Maryland non è arrivata alcuna risposta se non relativa al nuovo indirizzo annunciato dal presidente Barack Obama lo scorso 17 gennaio.

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