Alimentazione. No all’eliminazione della data scadenza da pasta, riso e caffè

Contro gli sprechi si avvii una campagna seria

 

ROMA – L’ipotesi di eliminare completamente la data di scadenza dalle confezioni di pasta, riso e caffè desta grande preoccupazione. Condividiamo pienamente la necessità di ridurre al minimo gli sprechi alimentari, soprattutto in una fase difficile e delicata come quella che i cittadini stanno attraversando, ma siamo convinti che questa necessità non si debba scontrare con la qualità dei prodotti che le famiglie acquistano.

Eliminare il termine minimo di conservazione (la ben nota formula “da consumarsi preferibilmente entro…”) dalle etichette di tali prodotti, infatti, significherebbe dire addio a qualsiasi informazione chiara che consenta al cittadino di “datare” il prodotto.È vero che l’arco temporale entro cui i prodotti interessati da tale ipotesi devono essere consumati è molto lungo, ma vi è pur sempre un termine massimo entro cui le proprietà organolettiche e nutrizionali di questi alimenti rimangono inalterate. Dopodiché la qualità decade.Informare i cittadini circa la possibilità di consumare tali prodotti anche qualche mese oltre la data indicata è un conto, eliminare del tutto ogni possibilità di risalire alla freschezza del prodotto è un’altra.

Inoltre, in una fase come quella attuale, caratterizzata da una forte contrazione dei consumi persino nel settore alimentare e da una forte crescita dei casi di truffe ed adulterazioni, non sarebbe poi così lontano il rischio di trovare sugli scaffali prodotti che abbiano già superato i termini massimi di conservazione senza che nessuno lo sappia.La proposta, oggi all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura a Bruxelles, si configura come un vero e proprio tentativo di privare i cittadini di informazioni importanti circa i prodotti che portano in tavola. Tentativo non nuovo all’UE, che da tempo ostacola l’introduzione obbligatoria dell’indicazione di origine per tutti i prodotti alimentari.

Chiediamo, quindi, di cassare categoricamente la proposta sulle date di scadenza, avviando piuttosto una seria campagna di informazione contro gli sprechi alimentari, alla quale saremo lieti di contribuire.

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