Triplice omicidio Milano. Telefono Rosa scrive lettera a Renzi

ROMA – La presidente di Telefono Rosa, Gabriella Carnieri Moscatelli, ha oggi scritto una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi,  pubblicata sulla pagina Facebook, dopo la notizia dell’omicidio di una donna e dei suoi due figli ad opera del marito, in provincia di Milano.

“Non avere un ministro che si occupi di dirigere politicamente e operativamente il dipartimento per le Pari opportunità e non avere neanche un sottosegretario con le opportune deleghe, è un gravissimo danno all’efficacia della lotta alla violenza sulle donne che centinaia di associazioni affrontano quotidianamente ed è sicuramente un gravissimo segnale di ‘scarsa attenzione’”. “Il lavoro della ‘task force’ della ex ministra Idem, proseguito dalla sottosegretaria Guerra, è stato bloccato, risorse economiche ridotte e incerte, nessuna strategia nazionale condivisa con chi il lavoro lo svolge ogni giorno senza fini di lucro. Esistono delle responsabilità alle morti terribili e alla violenza che anche se si sopravvive, distrugge per sempre le vite delle donne e dei bambini”. “Noi – prosegue rivolgendosi al premier – esigiamo che lei dia delle  risposte, vere, politiche, formali e sostanziali a questo problema, a maggior ragione per il ruolo che a breve avremo in Europa”. “Questa ennesima terribile tragedia – spiega Carnieri Moscatelli – ci spinge a scriverle, questa volta pubblicamente. Abbiamo cercato – ricorda infatti – nei mesi scorsi, di dirle che la piaga della violenza sulle donne è un problema gravissimo in Italia”. La presidente di Telefono Rosa afferma che  inoltre “oggi, presidente Renzi, noi e tutta l’Italia piangiamo l’ennesima morte assurda di due innocenti e della loro madre. Noi tutti siamo senza parole davanti al ripetitivo copione di orrore e crudeltà. Ma è certo che non è vero che non si poteva fare nulla – sottolinea – Non è vero che queste morti innocenti non si possono evitare. Noi abbiamo salvato, come altri centri anti violenza, centinaia di donne e bambini che senza il nostro aiuto, oggi non sarebbero più in vita. Ma siamo allo stremo. – conclude – e continuiamo a ripeterlo inascoltate”.

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