Puliamo il Mondo 2014

 

Dal 26 al 28 settembre torna l’appuntamento con Puliamo il mondo, la più famosa iniziativa di volontariato ambientale organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai

Luogo simbolo di questa 22esima edizione sarà Milano, unica grande città che supera il 50% di raccolta differenziata. Tanti gli esempi di comuni virtuosi: molte delle migliori esperienze sul riciclaggio arrivano dal sud Italia come Salerno, Andria e Cosenza

 

ROMA – Bellezza e partecipazione sono il binomio vincente di Puliamo il mondo, la più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con la Rai. Da una parte la bellezza dell’Italia, un dei Paesi più amati e visitati al mondo spesso sfregiato dall’incuria e dai rifiuti; dall’altra l’impegno attivo di tanti cittadini che vogliono rendere più belle e vivibili le città della Penisola. Quest’anno l’appuntamento con Puliamo il mondo sarà per il 26, 27 e 28 settembre: tre giorni duranti i quali migliaia di volontari, tra cittadini, scuole e amministrazioni, saranno impegnati nel ripulire le aree degradate del Paese e fare un gesto concreto a favore dell’ambiente. Luogo simbolo di questa ventiduesima edizione sarà Milano, che ospiterà l’Expo2015 ed l’unica grande città italiana che supera la soglia del 50% di raccolta differenziata. Con oltre un milione di abitanti serviti dal porta a porta, il capoluogo lombardo è la prima città in Italia e la seconda in Europa tra le città sopra il milione di abitanti dopo Vienna. Un risultato importante frutto di un lavoro e un’esperienza virtuosa da replicare anche in tanti altri comuni italiani. Molti sono già sulla buona strada: in Italia sono infatti 1.328 i comuni campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16% dei municipi d’Italia per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto addio al cassonetto e che differenziano i rifiuti alimentando così l’industria del riciclo e la Green Economy. Oltre a Milano, luoghi simbolo di questa edizione 2014 saranno anche Roma e Napoli, dove invece la questione rifiuti è più complessa e dove ci sono diverse emergenze da affrontare. Da queste tre città Puliamo il Mondo lancerà il suo messaggio: i rifiuti devono essere visti come un’opportunità nazionale e non come una vergogna. Un messaggio che sarà condiviso da tanti altri comuni che il 26, 27 e 28 settembre parteciperanno alla campagna di Legambiente: da Torino a Venezia, da Massa Carrara a Chieti per arrivare a Potenza.

L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa nella sede Rai di Viale Mazzini, che ha visto la partecipazione di Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati e presidente onorario di Legambiente, Vicenzo Morgante, Direttore della testata giornalistica Regionale della Rai e Beppe Rovera, conduttore di Ambiente Italia, il programma in onda su Rai 3 che seguirà la settimana di avvicinamento al week-end di volontariato ambientale con una serie di servizi. Nell’occasione questa mattina è stato presentato anche il nuovo originale spot della campagna realizzato dalla Rai.

“È importante dar avvio ad un nuovo new deal ecologico – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – a partire da una gestione sostenibile dei rifiuti per risolvere l’emergenza rifiuti che continua ad essere uno dei temi più scottanti del nostro Paese. L’Italia rischia di incorrere in multe Ue da 60 milioni di euro per l’inadempimento alle direttive europee proprio in materia di discariche. È necessario affrontare una volta per tutte l’emergenza rifiuti attraverso politiche ambientali ad hoc per ridurre lo smaltimento in discarica, che rimane ancora oggi in Italia la principale opzione di gestione dei rifiuti, con la diffusione degli impianti di riciclaggio soprattutto per la frazione organica. Ma è anche importante la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini. Per fortuna nel nostro Paese oltre alle emergenze ci sono anche tante storie di comuni virtuosi come quello di Salerno, Andria e Cosenza che, attraverso una corretta raccolta differenziata e il successivo riciclaggio, hanno saputo trasformare i rifiuti da vergogna nazionale in un’opportunità. Un virtuosismo che va esteso per riacquistare credibilità a livello nazionale. Puliamo il mondo va proprio in questa direzione: coinvolgere i cittadini in azioni concrete a favore dell’ambiente e diffondere la pratica della raccolta differenziata e del riciclo significa contribuire ad un virtuosismo che fa bene al Paese e che dà slancio alla Green Economy”.

“L’attenzione all’ambiente, in tutti i suoi aspetti, è parte essenziale della nostra identità e della competitività della nostra economia ed ha come fondamento il senso civico dei cittadini e delle comunità. Sul fronte dei rifiuti, insieme a tanti problemi aperti possiamo contare anche su casi eccellenti. Ad esempio Milano insieme a Vienna è al vertice delle grandi città europee sopra il milione di abitanti per raccolta differenziata e il nostro Paese è leader in Europa nell’industria del riciclo. Proprio l’utilizzo di materia prima seconda ci consente di risparmiare circa 15 milioni di tep di energia primaria. La maggiore informazione e presa di coscienza da parte dei cittadini su questi temi e la spinta che possono esercitare, anche con iniziative come Puliamo il Mondo, sono essenziali per affrontare le questioni ambientali ancora aperte e la crisi guardando al futuro”, è quanto dichiara Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati e presidente onorario di Legambiente, in occasione del lancio di Puliamo il Mondo.

Rifiuti come opportunità – Sul fronte rifiuti, l’Italia si presenta come un Paese spaccato a metà, tra emergenze ed eccellenze. Da una parte c’è il Paese dell’emergenza rifiuti e dei tanti problemi irrisolti: si continua a produrre troppi rifiuti, smaltiti soprattutto nelle inquinanti discariche nonostante la normativa europea da più di vent’anni preveda che questo impianto diventi un’opzione residuale dopo prevenzione, riciclaggio e recupero. Secondo il Rapporto rifiuti di Ispra, nel 2013 il 37% dei rifiuti urbani, circa 11 milioni di tonnellate, sono stati smaltiti sotto terra. Una gestione che rischia di costare moltissimo al Paese se non si interverrà in tempi rapidi. La stessa Unione Europea ha richiamato più volte l’Italia sul problema e ora la Penisola rischia di incorrere in multe salate.

Dall’altra parte c’è, però, un Paese che ha avviato una decisa rivoluzione basata sulla raccolta differenziata, sugli impianti di riciclaggio, sui centri del riuso, sulle buone pratiche di prevenzione e sulle performance ambientali di molti comuni che diventano modelli da seguire. C’è il virtuosismo “storico” delle regioni del Nord come ad esempio di Milano, che deve i suoi ottimi risulti ad una buona e continua informazione, al porta a porta con bidoni condominiali, all’estensione alla città della raccolta selettiva del rifiuto umido da cucina. C’è poi Treviso, primo capoluogo a far pagare la tariffa puntuale. Nel centro, molti comuni marchigiani hanno applicato un sistema moderno di raccolta (porta a porta) e usufruiscono degli sconti per lo smaltimento in discarica in base alle performance di differenziata. Ma soprattutto crescono i comuni virtuosi nel sud: le migliori esperienze dei capoluoghi sul riciclaggio arrivano infatti dal Sud Italia. Un dato importante che indica la grande voglia di cambiamento da parte di amministratori e cittadini. Ad esempio in Calabria il comune di Cosenza, vincitore quest’anno del Premio Start-up di Legambiente, ha modificato con successo il sistema di gestione di rifiuti passando in poco tempo da percentuali quasi nulle a ben il 55% di raccolta differenziata. In Campania Salerno, si conferma uno dei comuni ricicloni raggiungendo il 65% di differenziata per i suoi 140mila abitanti. Bene anche Acerra con il 60% di raccolta differenziata. In Puglia ottimi risultati arrivano da Andria che raggiunge il 70% per i suoi 100mila abitanti.

 

Le iniziative di Pim 2014 – Esempi che lasciano ben sperare e che saranno il filo conduttore di questa edizione di Puliamo il mondo che vuole rilanciare il virtuosismo dei comuni italiani. Domenica 28 settembre l’appuntamento sarà a Milano, nel tratto iniziale di Corso Buenos Aires, chiuso al traffico e con gazebo e strutture tematiche; ci saranno inoltre i personaggi del film d’animazione Rio2 Missione Amazzonia. Nel capoluogo lombardo sarà presente Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente. A Roma, Puliamo il mondo sarà invece nella Riserva Naturale dell’Insugherata, ingresso via Castagnola, dove parteciperà Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. Terza città simbolo di questa edizione 2014 sarà Napoli, dove al quartiere Bagnoli i volontari puliranno strade e aree verdi. Tra i presenti Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania.

L’azione dei volontari sarà condivisa in tutto il mondo dato che Puliamo il mondo è la versione italiana di Clean Up the World, la più importante campagna internazionale di volontariato ambientale nata a Sidney, in Australia, nel 1989 e portata poi in Italia nel 1993 da Legambiente. Da allora l’iniziativa si è diffusa su tutto il territorio nazionale grazie all’instancabile lavoro dei volontari del Cigno Verde e al prezioso aiuto della Rai, che dal 1995 collabora alla promozione dell’evento con trasmissioni, dirette e uno spot di sensibilizzazione.

Tra gli altri eventi in programma questo weekend: a Torino domenica 28 settembre ci sarà un grande evento di pulizia a pochi passi dal castello di Lucento e dalla ex Thyssen. L’obiettivo è quello di aumentare la sensibilità del quartiere e della città su quest’area in vista del progetto di riqualificazione. Puliamo il mondo sarà poi anche in Valsusa e in Valle Sangone, prima importante tappa del percorso condiviso tra Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e i comuni delle due valli per attuare buone pratiche relative alle gestione dei rifiuti. A Venezia, all’isola della Certosa, in occasione di Puliamo il Mondo sarà organizzato un festival eco-culturale e non mancheranno le attività di pulizia dell’area. A Massa Carrara, grazie alla collaborazione della Casa Circondariale di Massa, dieci detenuti insieme ai cittadini ripuliranno il parco del quartiere di Castagnara. Invece a Viareggio (LU) Puliamo il mondo scenderà in campo per difendere gli uccelli dai rifiuti abbandonati dai pescatori e raccogliere le lenze e gli ami abbandonati lungo le rive. Ed ancora in Abruzzo, a Chieti, sarà liberata dai rifiuti l’area archeologica e nelle attività di pulizia saranno coinvolti anche gli studenti delle scuole elementari. Sarà inoltre avviato un percorso di sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare. In provincia di Bologna, il circolo Legambiente “Setta, Samoggia, Reno” ha organizzato insieme ai Comuni e alle scuole numerosi appuntamenti di pulizia. In Campania appuntamento a Salerno dove i volontari puliranno via Benedetto Croce nei pressi del Castello Arechi; mentre a Paestum, il 27 settembre Porta Marina sarà ripulita dalle erbacce. In Basilicata a Potenza appuntamento nel centro della città per dar il via ai lavori in un’area data in gestione a Legambiente e realizzare orti urbani da destinare ai cittadini.

Le proposte di Legambiente – In occasione di Puliamo il mondo, Legambiente rilancia le sue proposte per un’Italia rifiuti free: 1) ridurre e riciclare prima di tutto, come dimostrano le tante esperienze virtuose delle regioni del nord-centro ma anche nel sud Italia in grado di creare tra l’altro nuova economia e occupazione. 2) Praticare serie politiche di prevenzione, perché sono ancora troppi i problemi irrisolti sul fronte della riduzione. 3) Rottamare lo smaltimento in discarica. Nel frattempo continuano a farla da padrone in diversi territori i “signori” delle discariche o degli inceneritori, che anestetizzano ogni sviluppo di un ciclo virtuoso di rifiuti fondato su riciclaggio e prevenzione. Per Legambiente è importante pretendere il rispetto della direttiva europea e utilizzare la leva economica per aumentare i costi, modificando l’ormai superata legge sull’ecotassa del 1995. Le Regioni devono rimodulare l’attuale ecotassa, facendo pagare i Comuni in base al raggiungimento degli obiettivi di legge sulla differenziata. 4) Premiare chi produce meno rifiuti. Per Legambiente chi produce meno rifiuti deve essere premiato. La nuova tassazione a carico delle famiglie e delle aziende deve essere equa e premiare i comportamenti virtuosi. 5) Fermare la costruzione di nuovi inceneritori e chiudere gli impianti obsoleti; 6) Moltiplicare gli impianti di riciclaggio, soprattutto per la frazione organica.

 

L’ufficio stampa Legambiente: 06 86268353 – 76 – 99

Per maggiori informazioni: www.puliamoilmondo.it, www.legambiente.it

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