Sudan: mobilitazione di ‘Italians for Darfur Onlus’ per rinnovo missione Unmis

ROMA – A Roma, martedì 19 aprile, ore 20.45, Teatro San Genesio, Italians for Darfur con il supporto di ‘Artisti socialmente utili’, dedicherà una serata alla campagna per il Sud Sudan e per il Darfur.

Testimonial e protagonista dell’evento la cantautrice Erminia Piroli che si esibirà affiancata da molti altri musicisti e da Antonella Napoli che interverrà all’evento presentando il video della nuova campagna dell’associazione da lei presieduta. Sarà inoltre allestita la mostra fotografica “Volti e colori del Darfur”, di cui è autrice la stessa Napoli, nel foyer del teatro. Gli Artisti Socialmente Utili da sempre uniscono talento e solidarietà. Questo è il quarto evento dedicato alla raccolta fondi per l’associazione ‘Italians for Darfur Onlus’ che dal 2006 porta avanti la campagna umanitaria per il Darfur, regione del Sudan che dal 2003 è martoriata da un conflitto che ha fatto 300mila vittime e costretto alla fuga quasi 3 milioni di persone. Parte dell’incasso dello spettacolo è difatti destinato all’associazione.

 

La coalizione internazionale che da otto anni promuove la Giornata mondiale per il Darfur, in occasione delle celebrazioni del 2011 ha promosso una mobilitazione più ampia e articolata per fare pressione sulle Nazioni Unite che potrebbero non rinnovare la missione di pace Unmis, dispiegata dal 2005 in Sud Sudan per monitorare il rispetto dell’accordo di pace. Fu proprio la vigile presenza della UNMIS in seguito a quell’accordo a sancire la fine della ultra ventennale guerra civile fra il governo di Khartoum e l’Esercito di liberazione del Sudan meridionale. “Con lo svolgimento del Referendum previsto dal Comprhensive Peace Agreement – rileva Antonella Napoli, giornalista africanista e presidente di “Italians for Darfur” – il mandato del contingente di peacekeeping nel Sud del più grande paese africano avrebbe dovuto esaurirsi, ma le organizzazioni non governative che stanno affrontando le crisi umanitarie in Sud Sudan e in Darfur, dove è presente una missione ibrida Onu – UA che resterebbe l’unico baluardo di difesa per le popolazioni duramente provate e ospitate nei campi profughi, ritengono invece che i caschi blu debbano restare in Sud Sudan. Ora più che mai”. A tal fine dal 19 al 26 aprile, giorno in cui si riunirà il Consiglio di sicurezza per decidere il futuro della missione, sono state programmate in molte capitali europee e mondiali iniziative di sensibilizzazione e per chiedere all’Onu di rifinanziare l’Unmis”.

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