Settembre e il suono della campanella: tilt economico per le famiglie italiane

Si va dai seicento euro delle elementari ai mille del liceo. Aumento del 5% rispetto allo scorso anno con una spesa media per ogni nucleo familiare di 735 euro

 

ROMA – La campanella arriva puntale ogni Settembre e per le famiglie italiane è il momento di mettere mano al portafogli per l’acquisto di zaini, libri e materiale di cancelleria. Coinvolte secondo Findomestic, circa due terzi delle famiglie, con una spesa media di 735 euro per nucleo. Rispetto al 2014, in cui non si erano superati i 709 euro, il dato è cresciuto del 5%, di un terzo paragonando i dati del 2012, quando la spesa è arrivata a 548 euro. Spesa che continua a salire avanzando nei vari livelli scolastici arrivando a toccare la cifra di mille euro nei licei. Molte famiglie non provviste dei soldi necessari per far fronte a questa spesa, mettono mano ai propri risparmi o ricorrono alle finanziarie per ottenere piccoli prestiti.

Solo il 51% degli intervistati ha dichiarato di riuscire a coprire la spesa contando solo sulle proprie risorse. Più di una famiglia su cinque, il 21% per la precisione rispetto al 18% del 2104, ricorre al proprio “salvadanaio”, mentre un ulteriore 7% confida nell’aiuto economico di parenti e amici, un +1% sempre rispetto allo scorso anno. Il 5% si affida alle finanziarie o alle banche, stessa percentuale registrata lo scorso anno, mentre il 3% usufruirà di borse di studio.Per le famiglie italiane la spesa destinata alla scuola e all’istruzione dei propri figli, riveste un ruolo di grande importanza, e anche chi si trova in difficoltà, si dichiara disposta a fare sacrifici rinunciando all’acquisto di altre cose, in particolare sacrificando le attività del tempo libero, quali viaggi, spettacoli, uscite e quant’altro. E’ risaputo che la spesa più grossa da destinare all’acquisto del materiale scolastico è quella relativa ai libri di testo, anche se fortunatamente la sua incidenza va calando per l’abitudine di ricorrere a quelli usati: nel 2013 era del 70%, è scesa al 67% nel 2014, e ad oggi è calata ancora al 61%. Diminuisce inoltre il numero di coloro che vedono nei quaderni una spesa rilevante, si registra infatti un -4% rispetto allo scorso anno. Un dato in salita rispetto al 22% del 2014, è quello relativo ai trasporti, arrivato all’attuale 26%. Un numero sempre crescente di consumatori, cerca di risparmiare acquistando il materiale scolastico attraverso la rete. Secondo Findomestic il 63% del campione intervistato si dichiara disposto ad affidarsi all’e-commerce. Secondo altre voci prese in considerazione dall’Osservatorio, subisce un calo la prospettiva di risparmio a tre mesi e quella su base annua (-3%). Sono sempre meno i soldi destinati ai viaggi e all’acquisto di abbigliamento sportivo mentre, dall’altra parte, sono destinati a crescere gli acquisti per le attrezzature fai da te. Un quinto delle famiglie italiane progetta di acquistare grandi elettrodomestici nei mesi a venire e un quarto prodotti elettronici di consumo. Il trend positivo si estende anche

ai piccoli elettrodomestici, così come al settore dei veicoli. Un capitolo a parte meritano gli acquisti per migliorare l’efficienza energetica degli acquisti. Un italiano su nove programma consumi nel comparto infissi/serramenti e uno su undici sul fronte stufe a pellet/caldaie a basso impatto ambientale, anche se buona parte prevede di spendere su questo fronte somme alquanto contenute. L’avvicinarsi della scadenza relativa ai bonus in materia prevista per il 31 dicembre prossimo, (ancora non è dato sapere se ci sarà un rinnovo nel 2016) ha probabilmente influito sulle intenzioni di spesa. L’unica cosa certa è che bisogna sempre fare i conti con le esigue risorse a disposizione, che secondo la maggior parte degli intervistati saranno destinate a rimanere tali ancora per tanto tempo senza margine di miglioramento.

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