Spiagge Fondali Puliti 2011. Legambiente lancia la “Presa della battigia”

Oggi e domani tuffi collettivi per salvare le spiagge dal cemento.  Il popolo dei bagnanti conquista i lidi di Palermo, Comacchio, Mondragone, Civitanova Marche e Vasto per dire basta alla cementificazione e privatizzazione delle coste

ROMA – Palermo (PA), Comacchio (FE), Mondragone (CE), Civitanova Marche (MC) e Vasto (CH) sono alcune delle città simbolo del rischio cementificazione delle coste italiane, da dove oggi è partita la ‘Presa della battigia’, un tuffo collettivo per riappropriasi delle spiagge e del mare, che Legambiente ha organizzato in occasione dell’edizione 2011 di Spiagge e Fondali puliti.
Un SOS in difesa delle spiagge e del diritto di tutti i cittadini di accedere al mare che l’associazione ambientalista lancia oggi e domani per manifestare dissenso verso il Decreto Sviluppo recentemente approvato. Il provvedimento, infatti, concedendo ai privati un diritto di superficie sul demanio per 20 anni, senza gara e senza alcun controllo, rende molto concreta l’ipotesi di veder  spuntare nuovi edifici sui litorali d’Italia.
E così dalle cinque città emblema della speculazione edilizia in riva al mare è partito il blitz performance dei volontari di Legambiente ispirato al film documentario “Marenegato: volevo solo fare un tuffo”, un’analisi del rapporto tra i cittadini di Palermo e il loro mare, realizzata raccogliendo le storie dei 26 chilometri della costa palermitana, in gran parte non balneabile e preda di club privati e stabilimenti balneari. Il capoluogo siciliano conta ben 12 km di costa in cui è interdetta la balneazione per motivi d’inquinamento (2,994 km) o per zona portuale o per mancanza di servizio di salvataggio (9 km) e per questo l’unico tratto di costa balneabile di 14,57 km è completamente occupato dagli stabilimenti che raramente concedono l’ingresso libero.

“Una legge che consente ai privati di esercitare un diritto di superficie così lungo sul demanio – ha dichiarato il direttore di Legambiente Rossella Muroni – rappresenta, di fatto, una privatizzazione delle spiagge che inevitabilmente porterà alla costruzione di nuove strutture lungo le nostre coste già oggi in molti punti pesantemente antropizzate. Una minaccia reale per il paesaggio costiero italiano e per la libera fruizione del mare – ha aggiunto Muroni – che Legambiente insieme al popolo dei bagnanti intende continuare a difendere”.

Oggi, in contemporanea con le attività dei volontari a caccia di rifiuti nelle spiagge, faranno il primo tuffo i bagnanti di Civitanova Marche (MC) presso la Spiaggia Floristica protetta di Fonte Spina. All’altezza della città, infatti, una serie d’interventi edilizi, residenziali e commerciali, già realizzati o in fase di progetto rischiano di compromettere in modo irreversibile il tratto costiero che vede già la presenza di almeno 29 stabilimenti balneari. Uno dei punti più critici, anche per le condizioni idrogeologiche del sito interessato e per la completa saldatura della fascia costiera, è quello dell’espansione residenziale del Quartiere Risorgimento che conterà oltre 5.000 metri quadrati in un’area nei pressi della foce del Fiume Chienti.

Altro tuffo simbolico nella giornata di oggi è quello dei cittadini di Mondragone (CE) sul litorale Domitio, che si sono dati appuntamento alle 10 in piazza Conte. Anche questo tratto di costa negli ultimi anni ha visto una presenza sempre più massiccia di stabilimenti balneari e addirittura la Regione Campania si è recentemente distinta in negativo prevedendo lo scarico a mare senza sottoporre i reflui ad alcun trattamento, con la “scusa” dell’attesa per la realizzazione di progetti per la depurazione. Basti pensare che i 30 km che separano Castel Volturno e Baia Domizia vedono già la presenza di circa 17 stabilimenti balneari.
E sarà una vera “Presa della battigia” da terra e da mare quella che faranno domani mattina i volontari di Legambiente in Sicilia, a Mondello (PA), sul litorale emblema dell’inaccessibilità balneare dove si farà il grande tuffo collettivo insieme agli attivisti di Marenegato, Auser e alla banda del Cigno di Legambiente. Grazie al contributo della Palermorema, una vigalonga non competitiva di 10 miglia, sul mare antistante la spiaggia di Mondello verrà srotolato anche lo striscione SOS spiagge.

Grandi tuffi anche in Emilia Romagna e in Abruzzo per difendere i famosi Lidi di Comacchio (FE) e le spiagge di Vasto (CH).
Nei “lidi” del Comune di Comacchio (FE), non esistono spiagge comunali, esistono spiagge demaniali e spiagge di proprietà privata. Quelle private lo sono diventate perché le mareggiate hanno eroso completamente la battigia demaniale e gli Enti Pubblici non hanno mai revisionato né  previsto interventi per la nuova linea di costa. Nelle 7 frazioni litorali del Comune si trovano in totale ben 148 stabilimenti balneari! Si tratta di 28 km di spiaggia rispetto ai 40 km totali del Comune di Comacchio dove vige il divieto di stendere il proprio asciugamano sulla battigia fronte stabilimento e dove un ombrellone e due sdraio costano al giorno 15/20 Euro.
Su questo tratto di costa insistono purtroppo anche molti progetti di speculazione edilizia come quello che riguarda l’edificazione di case e villette sta mettendo a rischio le pinete sul litorale. Eppure, la pineta che contraddistingue la morfologia territoriale dei Lidi Estensi e Spina, e che oggi si presenta in forme assottigliate e immerse nel tessuto urbano, gode di un valore storico importante. Gli 11 pini marittimi che già sono stati abbattuti nei primi mesi del 2010 in Via Giorgione al Lido di Spina, grazie al PRG vigente del Comune di Comacchio ed al permesso di costruire rilasciato dal Settore Urbanistica, sono indicativi di una volontà che non lascia spiragli. Ma ci sono anche possibilità concrete di vedere la trasformazione dei campeggi in villaggi turistici, diminuendo le piazzole di sosta ed aumentando le casette mobili. Non può mancare in questo scenario l’iter per la procedura a costruire un porto con posti barca ed un totale di 1.300/1400 nuove seconde case previste sul litorale.

A Vasto (CH) invece i bagnanti si tufferanno dopo la pulizia straordinaria del tratto di spiaggia libera “Sirenetta” dove si potrà vedere anche un reportage fotografico delle opere di cementificazione sulla costa che negli ultimi anni ha subito un vero e proprio assalto. Qui a preoccupare sono anche il raddoppio del porto di Punta Penna e l’idea di un porto turistico in località Trave (per un totale di 362 posti barca), che sarebbero realizzati a ridosso di un sito di interesse comunitario, di una Riserva Regionale, di due zone a vincolo archeologico, di una zona industriale e di una zona residenziale, senza effettivi introiti economici e in netto contrasto con le nuove sfide di programmazione di questo territorio che ricade nel perimetro dell’istituendo Parco nazionale della costa teatina.

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