Il farmacista ospedaliero tra scelte e futuro

ROMA – Dai farmaci biosimilari ai dispositivi medici, dalle malattie rare alla sicurezza delle farmacie ospedaliere, dalle terapie oncologiche alla telemedicina.

Sono alcuni dei tanti argomenti di cui si parlerà a Catania nei quattro giorni del XXXVI congresso nazionale SIFO, in programma dal 22 al 25 ottobre nella città siciliana. L’evento vedrà riunirsi oltre 1.500 professionisti che lavorano nel campo sanitario: oltre ad un “esercito” di farmacisti degli ospedali pubblici e privati e delle strutture territoriali del Servizio sanitario nazionale (le pre-iscrizioni a dieci giorni dall’inizio dell’evento sfioravano il tetto delle 1000 persone), a Catania arriveranno anche autorità, rappresentanti del mondo dell’industria farmaceutica, professori, studenti e ospiti esterni.

“Il Farmacista per Scelte, Interventi, Futuro, Outcome”, questo il titolo del congresso scelto dopo un certosino lavoro di selezione tra oltre 100 parole rappresentative dello scenario in cui in questo momento si muovono i farmacisti. Il congresso, che torna a svolgersi nel centro Le Ciminiere di Catania come accadde nel 2005, prende il via giovedì pomeriggio e prosegue fino a domenica. Quattro giorni densi di appuntamenti, tra lezioni magistrali (che vedranno in cattedra scienziati del calibro di Silvio Garattini e Napoleone Ferrara) e un corso pre-congressuale, lunch meeting, sei sessioni plenarie e 14 parallele. Per arricchire la sessione inaugurale di giovedì sarà lanciato un talk twitter all’insegna dell’hashtag #Sifo2015, mentre la sessione conclusiva di domenica si articolerà in un talk show condotto dal giornalista televisivo Franco Di Mare. Un’altra curiosità del congresso è il Worshop lab movie (a numero chiuso) di venerdì, pensato per formare farmacisti galenici a eseguire correttamente le preparazioni ma anche a produrre video efficaci per insegnare ai colleghi i dettagli della galenica. Ogni giorno, poi, dalle 14 alle 15, ci sarà uno spazio dedicato ai simposi aziendali, nei quali saranno affrontate le novità del momento.

A fare gli onori di casa come presidente del congresso ci sarà Franco Rapisarda, segretario nazionale SIFO e direttore del Dipartimento strutturale del farmaco all’Asp di Catania, a cui spetterà il compito di accogliere gli oltre mille colleghi arrivati in Sicilia per questo momento di confronto sui temi attuali in campo farmaceutico e sui progetti avviati e portati a termine da SIFO nel corso dell’ultimo anno. Il congresso sarà pertanto l’occasione per parlare del nuovo regolamento europeo per la sperimentazione clinica, ma anche dell’Health tecnology assestment, dei dispositivi medici e di appropriatezza ed errori di terapia, ma anche di molto altro. E ancora, quella di Catania sarà anche la vetrina da cui presentare un manuale sul rischio clinico messo a punto da SIFO per promuovere una maggior consapevolezza nei farmacisti e un’appropriata interpretazione delle prescrizioni compilate dai medici. Quello sul rischio clinico non sarà l’unico manuale che verrà present ato al congresso: ce ne saranno anche due sul tema dell’Hta e uno sui farmaci biosimilari, una sulla gestione dei gas medicinali, oltre ad un vademecum per gli specializzandi e a due documenti di indirizzo sul rischio chimico.

“Quello che questo congresso si prefigge, perché è la sfida dei prossimi anni, è discutere e capire insieme il fatto che, per assicurare l’equità dell’accesso ed il diritto delle cure,è necessario saper fare delle scelte, scelte consapevoli e professionali, ma sempre più anche di tipo etico, che coinvolgeranno inevitabilmente le coscienze e i comportamenti dei decisori, costretti ad assumersi piena responsabilità”, afferma Franco Rapisarda, presidente del congresso. In questo scenario, conclude Rapisarda, “dovremo pensare a un processo decisionale al quale anche il farmacista con la sua storia e la sua cultura, ma anche con le sue conoscenze specialistiche, potrà e dovrà contribuire”.

Per la presidente di SIFO, Laura Fabrizio, “la sanità non può essere vista solo come un costo, ma deve essere percepita come un valore; sono, però, necessari modelli organizzativi efficaci, efficienti ed equi, e professionisti competenti, capaci di ridurre gli sprechi e contenere i costi, senza pregiudicare la qualità del sistema”. In questi ultimi anni SIFO ha attivato progetti di formazione e di ricerca – insieme alle istituzioni e ad altri professionisti – attraverso i quali, grazie all’utilizzo di metodi rigorosi e indicatori di processo e di esito, è stato evidenziato il valore aggiunto della professione del farmacista in ogni processo di assistenza farmaceutica. “Questo congresso- conclude la presidente Fabrizio- rappresenterà un’ulteriore importante occasione di confronto multidisciplinare dal quale potranno emergere contributi e proposte progettuali di grande rilevanza”.

Il congresso di Catania darà molto spazio ai giovani farmacisti e anche al tema della specializzazione. “Il congresso- evidenzia Maria Anna D’Agata, referente SIFO per le Scuole di specializzazione in Farmacia ospedaliera- ospiterà un’apposita sessione nella quale verranno esaminate e discusse le principali novità introdotte dal nuovo decreto ministeriale 68 (del 4/02/2015) che ha riorganizzato le Scuole di specializzazione di area sanitaria”. In tal senso, prosegue D’Agata, “verrà dato risalto alla formazione specialistica avanzata, di alto profilo nelle diverse attività caratterizzanti la professione, anche mediante l’identificazione di una rete formativa estera, oltre alla possibilità di dar vita ad una rete formativa nazionale di eccellenza”.

SIFO, che conta oltre 3.000 iscritti, raccoglie la quasi totalità dei farmacisti pubblici dipendenti dal Servizio sanitario nazionale e quelli dipendenti dalle strutture ospedaliere private. Sono i farmacisti ospedalieri che, dopo un percorso universitario di base e un periodo di specializzazione che nell’insieme durano circa nove anni, si occupano di seguire il processo di acquisto, gestione e distribuzione di tutti i beni farmaceutici, per assicurare ai pazienti un’assistenza farmaceutica sicura, appropriata ma anche sostenibile per il Sistema sanitario nazionale. E dalle loro mani passa la stragrande maggioranza della spesa sanitaria nazionale. 

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