COP21, la sfida è contrastare il cambiamento climatico

PARIGI – Sta per partire COP21 l’attesa conferenza delle Nazioni Unite sul Clima, in programma a Parigi da fine novembre all’11 dicembre.

Un evento atteso sul quale molti puntano come ultima spiaggia per  discutere e trovare una soluzione fattiva al cambiamento climatico in atto, che non solo minaccia le nostre società e le nostre economie, ma la sopravvivvenza. La conferenza è chiamata dunque a portare all’adozione di un accordo universale valido che disegni il quadro di transizione verso società ed economie decarbonizzate e capaci di affrontare i cambiamenti climatici, sempre più pressanti e con effetti spesso dirompenti e imprevedibili. Sono già 196 i firmatari (195 Stati più l’Unione europea) della cosiddetta Conferenza delle Parti, la COP appunto, chiamati a raccolta stavolta a Parigi, nell’area aeroportuale di Le Bourget famosa per ospitare uno dei principali saloni aeronautici mondiali. 

Alla Francia, padrona di casa, spetta la responsabilità di facilitare i dibattiti tra paesi e assicurare un funzionamento trasparente e inclusivo del processo di negoziato per favorire l’adozione di un accordo.Ovviamente dopo i tragici fatti di Parigi, sarà una COP blindata in termini di sicurezza, soprattutto molto meno aperta a manifestazioni ed eventi esterni ai lavori propri della conferenza. Ma questo nulla toglie alla portata, per l’umanità, dei risultati attesi.L’obiettivo è chiudere con un accordo (attraverso una nuova formula diversa da Tokyo e soprattutton da Copenaghen, che fu un fallimento) di gestione efficace degli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 che i singoli Paesi prendono, con il necessario trasferimento di tecnologie dai Paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo assicurato da un fondo già prestabilito.Dal punto di vista scientifico, l’imperativo di fondo è quello di mantenere il riscaldamento climatico sotto la soglia dei 2°C rispetto all’era preindustriale (1850 circa). Il futuro accordo internazionale dovrà prima trattare, in modo equilibrato, dell’attenuazione – ovvero degli sforzi di basse emissioni di gas serra – e di adattamento delle società ai cambiamenti climatici già esistenti.Come detto, a monte della COP21, con la nuova formula ogni Paese ha pubblicato o sta pubblicando il proprio contributo nazionale che presenta gli sforzi che si impegna a realizzare. Altro obiettivo che la COP di Parigi dovrà raggiungere è la mobilitazione di 100 miliardi di dollari per anno (circa 78 miliardi d’euro) da parte degli Stati, delle organizzazioni internazionali e del settore privato a cominciare dal 2020.  

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