Agricoltura. Un bilancio tra siccità, alte temperature e smog

ROMA – Il maltempo è arrivato dopo un mese di dicembre del tutto anomalo che ha fatto registrare rispetto alla media temperature massime superiori di 2,8 gradi e precipitazioni inferiori dell’87%, per un totale di appena 9,2 millimetri di pioggia caduti nella Penisola, che hanno alimentato lo smog nelle città e una storica siccità nelle campagne.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati definitivi del mese di dicembre dell’Ucea dalla quale si evidenzia che anche le temperature minime sono state 2,3 gradi superiori alla media sul territorio nazionale. La situazione piu’ grave – sottolinea la Coldiretti – si è registrata nelle regioni del nord Italia le temperature massime sono state superiori addirittura di 3,2 gradi e le precipitazioni inferiori dell’87,2% per un totale di appena 7,4 millimetri di pioggia caduta. Non è pero’ meno evidente il cambiamento climatico nel Centro Italia dove – rileva la Coldiretti – rispetto alla media le temperature massime sono state superiori addirittura di 2,3 gradi e le precipitazioni in calo dell’87,2% per un totale di soli 8,8 millimetri di pioggia caduti. Infine nel mezzogiorno le temperature massime sono state al di sopra di 2,9 gradi e precipitazioni inferiori dell’85,3% per un totale di 12,7 millimetri.

A preoccupare – sostiene la Coldiretti – è l’esperienza del passato come il dicembre 2006 quando alla scarsità di pioggia ha fatto seguito uno degli anni piu’ disastrosi per i raccolti dell’agricoltura italiana con ben oltre un miliardo di danni. L’arrivo della pioggia e della neve che ha portato sollievo dallo smog nelle città hanno fatto aumentare – sottolinea la Coldiretti – il livello dei grandi laghi e dei fiumi che tuttavia si trova tuttora su livelli vicini a quelli estivi. La caduta della neve è manna contro la siccità perché – spiega la Coldiretti – rigenera la riserva idrica necessaria per la crescita delle piante ma anche per la vita delle persone. Si teme pero’ – continua la Coldiretti – il brusco abbassamento delle temperature dopo che il caldo fuori stagione ha sconvolto la natura facendo rigonfiare le gemme delle piante come in prefioritura e rendendole quindi estremamente vulnerabili al freddo. Per non creare problemi – conclude la Coldiretti – la colonnina di mercurio deve scendere lentamente senza restare a lungo sotto lo zero mentre le precipitazioni non devono essere violente per poter essere meglio assorbite dal terreno.

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