Trivelle: l’appello per votare al referendum del 17 aprile

CAGLIARI – “Il 17 aprile bisogna andare a votare per promuovere un’idea diversa di sviluppo”, è un appello che va al di là del quesito referendario quello lanciato questa mattina a Cagliari dal Gruppo di Sinistra Italiana.

Al di là di volere o meno che “quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio”, la consultazione riguarda, dunque, solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa. “Non si tratta solo di scegliere per un’abrogazione – ha spiegato il deputato di Sinistra Italiana, Michele Piras – ma per una conversione ecologica dell’economia che tenga conto della necessità di investire in energie alternative”. Il parlamentare ha anche sottolineato “la volontà di questo governo di far fallire il raggiungimento del quorum nel momento in cui ha rifiutato di accorpare il referendum al voto delle Amministrative”. Poi ha ricordato che “sono 78 le trivellazioni attive attualmente nell’Adriatico”. Solo due in Sardegna, nello specchio di mare fra Oristano e la Corsica, e comunque fuori dalle 12 miglia indicate nel quesito. Dunque, al di là del risultato, nell’Isola non cambierà nulla. Ma – ha sottolineato l’ex assessore della Giunta Soru, Massimo Dadea, che ha manifestato l’adesione alla mobilitazione – “sarà l’occasione per riflettere sulla questione ambientale ed energetica nella Regione con la maggiore concentrazione di servitù militari, dove i bambini che crescono in siti contaminati hanno il Dna alterato, dove i macchinari utilizzati dagli operai di Ottana erano rivestiti d’amianto”. Secondo Dadea, “il 17 i cittadini sardi saranno chiamati a esprimersi in merito alla politica ambientale ed energetica attuata in questi anni dai governi regionali”. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai (Sel), ha precisato che “questo referendum ha avuto una grossa spinta del Consiglio regionale che investirà 50mila euro per pubblicizzare il voto del 17 aprile” e, in risposta a Dadea, che “è in fase di discussione in Giunta un piano energetico, quindi sono ben accette proposte”.

Condividi sui social

Articoli correlati