Parte dal Lazio il progetto per le scuole: “cibo giusto a mensa”

ROMA – Il cibo giusto nelle mense scolastiche. È la più recente frontiera dell’impegno di Coldiretti Lazio nel sociale.

Il progetto, nato sulla scorta della forte presa di posizione di Raffaele Cantone, presidente Anac, sulla necessità di superare il criterio del minore ribasso negli appalti per le forniture delle mense scolastiche, e comunque pubbliche o private, viene illustrato nelle scuole di Roma e del Lazio nel corso di appositi incontri con i genitori degli alunni. Lo scopo dell’iniziativa è principalmente quello di superare l’attuale modello di refezione, che non assicura gli standard qualitativi dei prodotti e degli ingredienti impiegati per la preparazione dei pasti.

L’ultimo degli incontri, in ordine di tempo, si è svolto in via del Casaletto, istituto scolastico San Giuseppe. “L’attuale capitolato d’appalto in vigore a Roma fino al 2017 prevede che le materie prime possano essere prodotte e lavorate entro i 300 chilometri in linea d’aria dal Campidoglio. Un raggio territoriale che a nostro avviso – ha spiegato in assemblea Manuela Serva, dirigente della Coldiretti del Lazio – va drasticamente ridotto per fare in modo che nelle mense siano serviti piatti realizzati con prodotti autenticamente locali, dunque con maggiore garanzia di freschezza e dunque di una sostanziale integrità dell’apporto nutrizionale”. Il volume di affari generato dal capitolato di durata quadriennale è stimato intorno ai 357 milioni di euro per un totale di 72 milioni di pasti. “Il progetto della Coldiretti Lazio punta ad ottenere un regolamento che consenta anche alle imprese agricole locali di partecipare, in forma associata o attraverso la costituzione di una rete d’impresa, alle gare di appalto per la fornitura delle mense scolastiche. Se ciò avvenisse, e se fossero proprio le aziende agricole ad aggiudicarsi la gara, avremmo la certezza di un servizio di refezione altamente qualitativo perché basato sull’impiego di prodotti agroalimentari laziali, a chilometro zero, individuabili nella rintracciabilità dall’origine al consumo e assolutamente rispettosi della stagionalità delle produzioni” ha aggiunto un altro dirigente della Coldiretti Lazio, Giuseppe Napoletano, nel suo saluto ai genitori degli alunni del San Giuseppe. Al seminario sono intervenuti anche il nutrizionista Carlo Iacovissi e Valeria Graziussi, avvocato, in rappresentanza dell’associazione dei consumatori Codacons.

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