ROMA – Civita’ e rispetto, contro ogni forma di discriminazione sessuale: e’ la giornata mondiale contro l’omofobia che si celebra ogni anno dal 2007 il 17 maggio, per ricordare la rimozione dell’omosessualita’ dalla lista Oms delle malattie mentali, avvenuta nel 1990. Arcigay ha stilato un report dal quale emergono 104 episodi di omotransfobia che si basa sul monitoraggio delle fonti giornalistiche tra il 17 maggio 2015 e oggi.
Il numero degli eventi intercettati percio’ rappresenta “solo la punta dell’iceberg di un fenomeno quotidiano”, sottolinea l’organizzazione. “Di omofobia e transfobia in Italia si muore ancora, lo testimoniano i due omicidi e i due suicidi che compaiono nel rapporto, assieme a tutti gli altri sommersi, invisibili. Non solo: le persone lgbti sono socialmente fragili, esposte a pericoli peculiari della loro condizione”, denuncia l’Arcigay, rinnovando l’appello ad approvare la legge contro l’omofobia “che giace immobile da oltre 300 giorni alla Commissione Giustizia del Senato”. Dal rapporto dell’Ilga (International lesbian, gay, bisexual and trans association) emerge un quadro sulla situazione degli omosessuali nel mondo: in 13 Paesi e’ prevista la pena di morte per i gay e in 74 Stati una relazione con persone dello stesso sesso e’ considerata reato. Allo stesso tempo pero’ crescono i Paesi che adottano leggi contro le discriminazioni sessuali: 22 Paesi riconoscono il matrimonio gay, in 70 Paesi sono in vigore norme contro la discriminazione sul lavoro, in 26 Stati e’ prevista dalla legge l’adozione congiunta di un bambino da parte di persone dello stesso sesso. Su Twitter l’hashtag #omofobia e’ in cima ai trend topic della giornata: in tanti chiedono una legge in Italia per punire le discriminazioni e considerano l’approvazione delle unioni civili come un passo importante.