Musulmani e cristiani uniti in preghiera comune

ROMA – Sono 15.000 le adesioni pervenute per posta elettrinica alla Co-mai (Comunita’ del mondo arabo in Italia) per la preghiera dei musulmani oggi nelle chiese d’Italia in segno di fratellanza dopo l’uccisione del prete in Francia.

Lo ha detto Foad Aodi, presidente della Co-mai, che e’ intervenuto nella chiesa di San Giuseppe a Cesenatico. “In soli due giorni sono arrivate migliaia di adesioni e a ora siamo a 15.000 ma il numero cresce”, ha detto Aodi raggiunto telefonicamente dall’Agi. “Abbiamo dato un’indicazione di recarsi nella chiesa piu’ vicina e di salutare i sacerdoti, rispettando la messa. Ho visto visto una risposta forte e una grande determinazione. Oggi e’ stata una giornata storica”, ha affermato Aodi. “Io ho portato un ramoscello d’ulivo e ho detto che gli assassini della religione, della democrazia e della liberta’ non riusciranno a dividerci”, ha aggiunto Aodi.

 “Dobbiamo essere tutti uniti e nessun assassino di religione, della democrazia, della libertà può dividerci. Solo uniti possiamo combattere questo terrorismo cieco, che non fa distinzioni perché ne siamo tutti vittime. La nostra è una condanna ferma, decisa, non ambigua”. Purtroppo questo terrorismo cieco si nutre sulle azioni di lupi solitari, fai da te, in gran parte se non tutti malati di mente con disturbi psicologici”. Aodi si è detto però dispiaciuto, “in questa giornata molto positiva, per qualche voce fuori dal coro come la Grande Moschea o alcune associazioni di Torino, che non hanno aderito oppure hanno aderito con una dichiarazione non chiara e ambigua. Il mio appello alle comunità musulmane è: andate oltre le divisioni. Chi vive in Italia deve ragionare da italiano. Finché c’è il cordone ombelicale con alcuni mandanti politici dei nostri Paesi non ci sarà un’unione delle comunità musulmane. In questa circostanza alcuni personaggi che vogliono visibilità hanno cantato fuori dal coro e hanno fatto male a loro stessi e al messaggio che noi dobbiamo trasmettere”. Il terrorismo, ha detto ancora, va combattuto “ma anche le concause che lo rafforzano, come la strumentalizzazione politica e mediatica di alcuni movimenti di estrema destra, che non fanno altro che alzare muri contro l’Islam e gli immigrati. Alcuni politici italiani, purtroppo, se non parlassero di anti-Islam e anti-immigrati nessuno li avrebbe mai conosciuti, ma queste persone stanno facendo il gioco di Daesh. Bisogna avere il coraggio di denunciare questi strumenti razzisti, che alimentano il franchising del terrore per mancanza di responsabilità e di competenza. Non mettiamo fango sull’Islam e sui musulmani“.

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