Enac Rapporto 2010. In Italia trasporto aereo inadeguato

ROMA – Presentato a Roma il rapporto dell’Enac sulle attività dell’Ente nel 2010. Il presidente Vito Riggio ha posto l’accento sulla inadeguatezza del sistema aeroportuale italiano, che non “può diventare il collo di bottiglia dell’ intero comparto”. A questo proposito il direttore generale, Quaranta, dopo aver comunicato che nel 2010 c’è stato un aumento del 7% dei passeggeri, ha sottolineato come l’ Italia abbia un sistema infrastrutturale arretrato, e che il suo adeguamento non può che passare attraverso una revisione delle tariffe”.

Ricordiamo che il nostro sistema aeroportuale conta oggi 47 aeroporti aperti al traffico commerciale, molti dei quali sono al limite delle loro capacità di traffico. Lo studio ha suddiviso gli scali in tre tipologie: 14 aeroporti strategici (Roma Fiumicino (gate intercontinentale), Milano Malpensa (gate intercontinentale), Venezia (gate intercontinentale), Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze (condizionato), Lamezia Terme, Milano Linate, Napoli Capodichino – Napoli Grazzanise, Palermo, Pisa); 10 aeroporti primari (Alghero, Brindisi, Genova, Olbia, Torino, Trapani, Treviso, Trieste, Verona); -24 aeroporti complementari (tra i quali Bolzano, Roma Ciampino, Taranto, Comiso, Lampedusa). Come emerge dallo studio, nel futuro si dovrà puntare su una specializzazione degli scali per tipologia, per attirare i capitali necessari al loro adeguamento a una domanda in forte crescita. Quanto all’iter del nuovo piano nazionale degli aeroporti, dopo che lo studio è stato trasmesso al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, l’Enac, su mandato dello stesso dicastero, ha avviato una consultazione di tutti i soggetti interessati e procederà a redigere una relazione che verrà inviata al ministro.

Secondo Riggio le attuali infrastrutture aeroportuali  non saranno in grado di sostenere adeguatamente le future potenzialità di sviluppo del traffico aereo, visto che in Italia si passerà dagli attuali 130 milioni di passeggeri a 230 milioni entro il 2030. Numeri quasi raddoppiati. Per questo – sempre secondo Riggio – è impensabile che gli aeroporti possano diventare il collo di bottiglia dell’intero comparto. “La crescita del traffico, che nel 2010 è stata del 7%  pone un problema urgente, in prospettiva – ha sottolineato il direttore generale Alessio Quaranta, evidenziando che  – abbiamo un sistema infrastrutturale per lo più arretrato, per lo meno se si pensa ai principali aeroporti. C’è una necessità di programmazione dello sviluppo infrastrutturale che da 20 anni si aspetta – ha proseguito il direttore generale, precisando che   – il recupero del gap infrastrutturale del Paese non ouò non passare attraverso una revisione dei meccanismi di tariffazione dei servizi.

“Quello dell’inadeguatezza delle infrastrutture alla crescita della domanda  non è un problema soltanto italiano – ha detto Riggio, ricordando che già nel 2007 lo aveva segnalato anche la Commissione europea, evidenziando che nel 2025 si potrebbe arrivare ad una congestione del sistema del traffico aereo”.

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