Parte #OrangeRevolution, la giornata delle bambine

ROMA – Per la Giornata dell’Onu delle bambine, che sarà celebrata oggi, Terre des Hommes lancia sul web la “rivoluzione arancione”.

L’organizzazione chiede infatti al popolo dei social di testimoniare la condivisione dei valori della campagna postando sul proprio profilo Facebook, Twitter o Instagram un oggetto, uno slogan, una foto o un selfie dal tocco arancione usando gli hashtag #OrangeRevolution e #indifesa. Perché l’arancione? Oltre ad essere stato il colore che ha caratterizzato varie rivoluzioni, vuole essere un segnale di rottura degli stereotipi di genere, che impongono il rosa come il colore delle bambine. La campagna ‘Indifesa’ ha ricevuto la medaglia del presidente della Repubblica, assieme al patrocinio del Senato e del ministero degli Esteri. La Conferenza Indifesa ha il patrocinio della Polizia di Stato.Cinque sono gli anni della campagna ‘Indifesa’, come gli anni trascorsi dall’istituzione della Giornata Mondiale delle Bambine. In questi cinque anni, Terre des Hommes si è impegnata per sensibilizzare istituzioni e grande pubblico sulle gravi violazioni dei diritti delle bambine e delle ragazze, che ogni giorno si verificano nel mondo e sull’importanza di assicurare loro protezione e sostegno per sviluppare il pieno potenziale di questa parte di popolazione tanto importante, quanto ancora vulnerabile. In linea con i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu per la costruzione di un mondo più giusto e vivibile per tutti, Terre des Hommes rinnova per il quinto anno consecutivo il suo impegno nella protezione delle bambine e le ragazze da abusi e discriminazioni nel mondo. Per contribuire direttamente alla protezione e all’istruzione di una bambina a rischio di matrimonio precoce, sfruttamento lavorativo o violenza, si può aderire al programma ‘SonoIndifesa’ con una donazione di 11 euro al mese.

Con la campagna ‘Indifesa’, Terre des Hommes si impegna per cambiare la vita di bambine e ragazze con significativi interventi internazionali, progetti per il contrasto e la prevenzione dei matrimoni precoci in Giordania, Bangladesh e Mozambico, a favore delle baby mamme della Costa d’Avorio e delle bambine indiane salvate dall’infanticidio. In Perù, grazie alla campagna, molte baby-schiave domestiche hanno riavuto il diritto ad un’adeguata educazione scolastica che tuteli le loro prospettive di un lavoro qualificato. Numerose ragazze vittime di sfruttamento e abusi, ospiti del Centro Yanapanakusun, hanno beneficiato di borse di studio per specializzarsi professionalmente. In Libano e nel Kurdistan iracheno siamo impegnati nel contrasto allo sfruttamento lavorativo delle bambine e bambini rifugiati. Nei suoi progetti in Siria e nei Paesi limitrofi (come Giordania, Libano e Kurdistan iracheno), Terre des Hommes opera dal 2012 anni per assicurare protezione, istruzione e aiuti umanitari per i bambini e le loro famiglie vittime del conflitto. In particolare in Giordania sta conducendo campagne di sensibilizzazione sui rischi dei matrimoni precoci, progetto che è stato illustrato in conferenza da Suhad Ahmed Ali, Direttrice di Sfws Zarqa.In Italia, Terre des Hommes ha realizzato varie indagini sul maltrattamento sui bambini, che hanno permesso di arrivare a una prima quantificazione del fenomeno nel nostro Paese, dei costi dovuti alla sua mancata prevenzione e a una maggiore conoscenza del maltrattamento anche da parte degli stessi medici e pediatri, grazie all’avvio di un corso di perfezionamento sul Child Abuse e una campagna sulla Shaken Baby Syndrome. Terre des Hommes sta inoltre mettendo in rete alcuni centri medici ospedalieri d’eccellenza per l’assistenza alle piccole vittime a Milano, Torino, Padova, Firenze e Bari. Inoltre la campagna ‘Indifesa’ di quest’anno sposa il progetto Faro di Terre des Hommes un percorso rivolto ai minori e le minori non accompagnate per far luce sulle principali violazioni dei diritti delle bambine e le ragazze migranti e promuoverne gli interventi per la loro protezione.

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