Siria. Ad Aleppo crimini di guerra

Le scioccanti notizie fornite dalle Nazioni Unite su decine di civili uccisi dalle forze governative siriane durante la loro avanzata ad Aleppo Est indicano, secondo Amnesty International, che sono in corso crimini di guerra.

L’organizzazione per i diritti umani ha rivolto un appello urgente a tutte le parti in conflitto affinché la popolazione civile sia protetta. Secondo le Nazioni Unite, vi sono prove credibili che nelle ultime ore fino a 82 civili siano stati uccisi a sangue freddo dalle forze governative e alleate, nelle loro case o in strada.

“Le notizie secondo cui civili, bambini compresi, sono stati massacrati a sangue freddo sono profondamente sconvolgenti ma non inaspettate, data la condotta sin qui tenuta dalle forze governative. Esecuzioni extragiudiziali di questo genere costituiscono crimini di guerra” – ha dichiarato Lynn Maalouf, vicedirettrice delle ricerche presso l’ufficio regionale di Amnesty International di Beirut.

“Nel corso del conflitto le forze governative siriane, appoggiate dalla Russia, hanno ripetutamente mostrato un vergognoso disprezzo per il diritto internazionale umanitario e una profonda indifferenza per la sorte dei civili. La loro strategia è stata quella di prendere regolarmente di mira i civili, sia durante le operazioni militari che ricorrendo massicciamente agli arresti arbitrari, alle sparizioni e alla tortura. Ora che le forze governative stanno riprendendo il pieno controllo di Aleppo Est, il rischio che commettano ulteriori atrocità suscita gravi timori per migliaia di civili ancora intrappolati nei quartieri orientali.”

“Negli ultimi mesi il mondo, compreso il Consiglio di sicurezza, è rimasto a guardare mentre i civili venivano massacrati giorno dopo giorno, Aleppo Est veniva rasa al suolo e i suoi quartieri diventavano fosse comuni. La mancanza collettiva d’azione di fronte a queste inumanità è vergognosa. Non aver assunto iniziative nei confronti dei crimini di guerra e contro l’umanità ha permesso alle parti in conflitto, soprattutto alle forze governative, di commettere crimini del genere su scala di massa. Ora è fondamentale il dispiegamento di osservatori indipendenti per assicurare che la popolazione civile sia protetta e che sia garantito l’accesso umanitario in modo che gli aiuti indispensabili per salvare vite umane raggiungano coloro che ne hanno bisogno” – ha aggiunto Maalouf.

Attualmente, i feriti non possono essere evacuati e chi cerca di fuggire rischia la vita. Amnesty International sta chiedendo a tutte le parti in conflitto di garantire percorsi sicuri ai civili che vogliono allontanarsi dai combattimenti.

Nelle ultime settimane, mentre le forze governative avanzavano, i civili di Aleppo Est riferivano ad Amnesty International il loro timore di subire rappresaglie. La settimana scorsa le Nazioni Unite hanno denunciato che centinaia di uomini e ragazzi sono scomparsi nelle zone controllate dal governo.

“Amnesty International ha già denunciato il massiccio e sistematico ricorso del governo siriano alla tortura e alle sparizioni forzate contro i civili, atti che costituiscono crimini contro l’umanità. È fondamentale il dispiegamento di osservatori indipendenti per prevenire ulteriori sparizioni e torture” – ha concluso Maalouf.

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