Il mercato alimentare di Roma vale 6 miliardi di euro

ROMA – “Il mercato alimentare di Roma vale 6 miliardi di euro l’anno, ma le aziende agricole locali contribuiscono ad alimentare i consumi della Capitale per appena il 10%. La nostra sfida è alzare la soglia delle derrate fornite dal sistema agricolo di prossimità, quello su cui poggia la filiera dei prodotti a chilometro zero”.

È il dato più clamoroso della relazione dell’assessore regionale all’agricoltura, Carlo Hausmann, al dibattito promosso dalla azienda agricola Maccarese in collaborazione con Coldiretti sul continuo cambiamento delle mode e dei modelli alimentari che rappresentano altrettante sfide per il mondo della produzione agricola. Dal confronto è emerso che la base di una equilibrata alimentazione continua ad essere – come ribadito dalle ricerche medico-scientifiche che certificano la longevità degli italiani – la dieta mediterranea che prevede la più ampia varietà del paniere alimentare e che non esclude alcun alimento, nemmeno latte e carne, spesso e ingiustamente vittime “di campagne di disinformazione a favore di mode estemporanee non suffragate da alcuna validità di carattere scientifico e nutrizionale”. “Ne consumiamo di meno, ma resta il fatto – ha detto Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti – che ancora oggi la carne è mangiata abitualmente da 9 italiani su 10 che cercano sempre più spesso il Made in Italy perché consapevoli della qualità e della sicurezza alimentare delle produzioni nazionali. Non a caso – ha concluso – è proprio il nostro paese quello che tra tutti al mondo ha saputo conservare le più alte quote di biodiversità vegetale e animale”. Al dibattito sono intervenuti Luigi Cremonini, presidente dell’omonimo gruppo, il nutrizionista Pietro Migliaccio, presidente della società italiana di scienza dell’alimentazione, il docente universitario Angelo Frascarelli e Francesco Divella, della famiglia titolare dell’omonimo pastificio. Il dato oggettivo, che ha fatto da filo conduttore di tutti gli interventi, sono le elevate garanzie di qualità e affidabilità che l’agricoltura italiana, la più sicura perché in assoluto la più controllata al mondo, può offrire ai consumatori che oggi, pur spendendo di meno che in passato per colpa della crisi, sono sempre più attenti a leggere le etichette per informarsi sulla origine e la tracciabilità degli alimenti che abitualmente portano sulla tavola.

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