Papa: divario poveri e ricchi, una scandalosa realtà

CITTA’ DEL VATICANO – I poveri sono “testimonianza della scandalosa realta’ di un mondo ancora tanto segnato dal divario tra lo sterminato numero di indigenti, spesso privi dello stretto necessario, e la minuscola porzione di possidenti che detengono la massima parte della ricchezza e pretendono di determinare i destini dell’umanita’.

Purtroppo, a duemila anni dall’annuncio del vangelo e dopo otto secoli dalla testimonianza di Francesco, siamo di fronte a un fenomeno di ‘inequita’ globale’ e di ‘economia che uccide’”. Cosi’ il Papa in una lettera al vescovo di Assisi. 

Papa Francesco ha inviato la sua lettera al vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, per l’inaugurazione del Santuario della Spogliazione nella chiesa di Santa Maria Maggiore, antica cattedrale di Assisi, che avra’ luogo il prossimo 20 maggio, ricordando la sua visita nella citta’ francescano il 4 ottobre 2013, quando proprio nella Sala della Spogliazione di San Francesco volle incontrare una rappresentanza di poveri. “Proprio il giorno precedente il mio arrivo ad Assisi – scrive il Papa – nelle acque di Lampedusa si era consumata una grande strage di migranti. Parlando, nel luogo della ‘spogliazione’, anche con la commozione determinata da quell’evento luttuoso, sentivo tutta la verita’ di cio’ che aveva testimoniato il giovane Francesco: solo quando si avvicino’ ai piu’ poveri, al suo tempo rappresentati soprattutto dai malati di lebbra, esercitando verso di loro la misericordia, sperimento’ ‘dolcezza di animo e di corpo’”. Il nuovo Santuario assisano, aggiunge il Pontefice, “nasce come profezia di una societa’ piu’ giusta e solidale, mentre ricorda alla Chiesa il suo dovere di vivere, sulle orme di Francesco, spogliandosi della mondanita’ e rivestendosi dei valori del Vangelo”. Per il primo Papa che ha preso il nome del ‘poverello di Assisi’, “la spogliazione e’ un mistero di amore! Essa non dice disprezzo per le realta’ del mondo. E come potrebbe? Il mondo viene tutto dalle mani di Dio. Francesco stesso ci invita, nel Cantico di Frate Sole, a cantare e a custodire la bellezza di tutte le creature. La spogliazione – sottolinea – ci fa fruire di esse in modo sobrio e solidale, con una gerarchia di valori che mette l’amore al primo posto. Ci si deve spogliare, in sostanza, piu’ che di cose, di se’ stessi, mettendo da parte l’egoismo che ci fa arroccare nei nostri interessi e nei nostri beni, impedendoci di scoprire la bellezza dell’altro e la gioia di aprirgli il cuore”. 

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