Dagli allevatori italiani un messaggio positivo e trasparente ai consumatori

I consumatori hanno bisogno di messaggi chiari e indiscutibili, supportate da solide basi scientifiche e da una comunicazione basata sulla correttezza e veridicità perché temi delicati come quello della salute non  possono essere affrontati con superficialità.  

Di ciò è consapevole anche l’Aia che nel quadro delle proprie iniziativ3e tecniche di divulgazione rivolte alla propria base associativa m a anche ai consumatori ha organizzato una Tavola Rotonda sul tema “L’allevatore tra etica e salute”

Un messaggio positivo e trasparente ai consumatori ed alla società civile è emerso dalla Tavola Rotonda sul tema “L’allevatore tra etica e salute ” che l’Associazione Italiana Allevatori (Aia) ha organizzato mercoledì 21 giugno 2017 a Roma.

“I cittadini-consumatori non hanno nulla da temere – ha affermato il presidente di A.I.A., Roberto Nocentini, introducendo i lavori –  tutti devono sapere che gli allevatori appartenenti al nostro circuito sono impegnati ogni giorno, e lo saranno sempre di più, nel fornire prodotti sani e salubri, tesi a garantire i più elevati livelli di sicurezza alimentare e realizzati nel rispetto del benessere animale e della sostenibilità ambientale. L’Associazione Italiana Allevatori, da più di 70 anni impegnata assieme alle sue associate di razza e specie ed a quelle di livello territoriale a contribuire al miglioramento genetico, alla conservazione e valorizzazione del patrimonio zootecnico nazionale, unico per varietà e biodiversità, ha nella fase dell’agricoltura “2.0” anche la mission  di comunicare quali sono i vantaggi che saranno apportati dall’avvento dell’era della genomica e della “zootecnia di precisione”.

Per farlo, l’Aia ha scelto di affidarsi anche al sostegno di personalità di spicco del mondo scientifico e della ricerca.

“Vogliamo dare un nostro contributo di verità e di conoscenza – ha continuato  il presidente Nocentini – per riportare su basi serie il dibattito che ruota attorno alla figura dell’allevatore, come primo anello della filiera alimentare da cui traggono origine i prodotti di derivazione animale che dalle aziende arriveranno alle tavole dei consumatori”.

La Tavola Rotonda è stata moderata dal vicepresidente di Aia Claudio Destro e ha visto gli interventi del Capo dipartimento delle Politiche Europee, Internazionali e dello Sviluppo Rurale del Mipaaf, Giuseppe Blasi, del direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare – Istituto Superiore di Sanità Umberto Agrini, del Segretario Generale dell’Università Pontificia Lateranense Mons. Roberto De Odorico e del Direttore UOC Chirurgia Odontostomatologica – Policlinico Umberto I di Roma Francesco Riva.Al dibattito ha dato il suo contributo anche il responsabile Area Economica di Coldiretti, Gianluca Lelli, che nel ringraziare gli organizzatori ha dato atto che il nostro Paese è “il più ‘diverso al mondo’ in quanto a qualità dell’alimentazione, per il livello della sua organizzazione allevatoriale e perché si è dato il giusto valore alle imprese. Le potenzialità ancora da sfruttare riguardano le aree interne e marginali”.

In sala, tra gli intervenuti, il direttore Assocarni François Tomei, il dirigente della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale (Disr Produzioni Animali) del Mipaaf Francesco Bongiovanni, il consigliere della Camera di Commercio di Roma Aldo Mattia, rappresentanti della stampa di settore e specializzata, presidenti e direttori delle associate di razza e specie e territoriali del Sistema Allevatori, tecnici ed allevatori.

 

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