Pubblicità e ologrammi: marketing da fantascienza

Da tempo il cinema si è interrogato sulla possibilità di trasformare un semplice cartellone pubblicitario in qualcosa di più intrigante e realistico. Una superficie bidimensionale che acquista un’apparente profondità grazie agli strumenti olografici. 

Uno stupefatto Marty McFly osservava con curiosità e una buona dose di paura, uno squalo con le fauci spalancate venirgli incontro nel film Ritorno al futuro 2. Era il 2015, anno di ambientazione della pellicola di Robert Zemeckis. E oggi a che punto siamo? L’olografia può davvero rappresentare il futuro del marketing o stiamo solo fantasticando aggrappandoci a suggestioni cinematografiche come il teletrasporto o l’antigravità?

La buona notizia è che le cose nel campo delle proiezioni olografiche si stanno muovendo. Lo scorso anno la Sony ha messo in campo il suo Xperia Touch non certo un dispositivo alla portata di tutti, il costo supera il migliaio di euro, ma che fa ben sperare nel futuro. Grazie a un sistema di sensori il nostro smartphone o tablet, collegato all’Xperia, ci consente di trasformare qualunque superficie disponibile, dal letto di casa alle pareti del nostro appartamento, in una superficie touch. In questo caso il successo del dispositivo Sony va ricercato nella possibilità di interagire con il modello olografico, un po’ come accade nella saga di Star Wars con il gioco del Dejarik.

Più facili appaiono le applicazioni dei modelli olografici nel settore pubblicitario dove immagini 3D particolarmente realistiche sono state sviluppate dai creativi Filip Sterckx e Antoon Verbeek col il progetto Le Petit Chef. Agli ospiti viene proposto un nuovo modello di comunicazione nell’esperienza gastronomica. Nell’attesa che il cibo sia pronto il nostro piatto, vuoto, si riempie di immagini olografiche di quello che abbiamo ordinato nel momento stesso, o quasi, in cui viene preparato in cucina. La nota divertente e curiosa di questo modello comunicativo è la presenza sulla scena, a bordo piatto, di un minuscolo chef che sembra intento ad eseguire una qualche strana magia. 

Uno degli esempi, piuttosto rudimentale, ma che dimostra quanto l’advertisement olografico, possa essere efficace nei nuovi modelli di comunicazione è quello dell’azienda Kit Kat. La campagna pubblicitaria si è svolta in Giappone e ha avuto come target preferenziale gli studenti universitari. All’interno della confezione era presente un piccolo quadrato di plastica componibile. Una volta scaricata l’apposita app per leggere il QR Code sulla confezione e collocato il kit di plastica sul proprio smartphone, compariva il gruppo musicale Dish in versione olografica. 

Per quanto la tecnologia sembra fare passi da gigante nel campo della realtà olografica, i kit come quello di cui abbiamo appena scritto li troviamo oggi in commercio a pochi euro sui vari marketplace digitali, le applicazioni più avanzate e spettacolari si avranno molto probabilmente nel settore del gaming. Qui la sfida si sta già evolvendo a colpi di visori VR come quelli di Oculus e HTC Vive e sistemi di realtà aumentata

Ancora una volta è la Sony che lo scorso anno ha presentato un tavolo di Air Hockey davvero rivoluzionario. I sensori presenti sulla cornice sono in grado di tracciare movimenti alla velocità di mille frame al secondo, mentre in alto un proiettore sovrappone sulla superficie del tavolo dischi virtuali e un’interfaccia personalizzabile in versione olografica. La tecnologia touch della Sony consentirà allora, in un prossimo futuro, di rivoluzionare il settore videoludico dove troviamo esempi di applicazioni avanzate in campo tecnologico su piattaforme digitali come Unibet; da anni impegnata a rivoluzionare il mercato videoludico per rendere l’esperienza di gioco più immersiva e coinvolgente. I tavoli del live casinò di Unibet dimostrano quanto l’interazione tra dealer e utente possa trasformarsi in un’esperienza realistica attraverso il gioco dal vivo con la presenza di dealer in carne e ossa, mentre i giochi interattivi disponibili per iOS e Android evidenziano le attuali necessità del mercato videoludico e dell’intrattenimento di declinarsi in versione mobile per intercettare un pubblico più ampio. 

Aspetto che ovviamente non ha tardato a declinarsi anche in versione olografica. Lo scorso anno è stato infatti lanciato il primo schermo olografico della Red: marchio famoso per la realizzazione di ottiche professionali di altissima qualità. L’Hydrogen One è il primo smartphone a ologrammi con schermo 3D capace di produrre immagini olografiche. Una simile tecnologia declinerà quindi in maniera totalmente nuova la produzione di contenuti per il marketing pubblicitario, che richiederà di pensare questi stessi contenuti in maniera del tutto nuova. Un po’ come è accaduto nel passaggio dall’analogico al digitale. 

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