A Fiumicino i vertici dell’industria aeronautica al 32mo convegno di Aci Europe

Sostenibili, digitali e connessi. ACI e ADR per gli aeroporti del futuro

All’Aeroporto di Fiumicino si sono incontrati  i piu’ importanti stakeholders ed esperti del settore aeroportuale europeo  in occasione del 32simo Congresso di Aci Europe. Un’occasione per fare il punto sulle difficoltà e sulle ricette per la ripresa del comparto e su quali investimenti sono necessari per la ripresa del settore in quanto gli  aeroporti rappresentano motori economici fondamentali e svolgono un ruolo cruciale nel ripristinare la connettività globale e la fiducia dei viaggiatori. 

Tutti i membri del network hanno già messo in atto diverse iniziative innovative in termini di “call for ideas”, con il coinvolgimento di start-up, incubatori fisici dedicati all’innovazione, dimostrando un approccio “hands on” e concreto con continue “Proof of Concept” (PoC) e una mentalità collaborativa, che si esplicita nella creazione di un ecosistema di partnership. Tutto ciò dà forma a un nuovo modo in cui i passeggeri interagiscono e vivono l’infrastruttura in modo più digitale e sostenibile.

 “È stata la crisi più dura che il nostro settore abbia mai affrontato – ha dichiarato l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone – una crisi che stiamo superando stando insieme. In questi  ultimi due anni abbiano impattato drammaticamente sul futuro del nostro settore ora è necessaria una prospettiva più ampia, di un nuovo modello di aeroporto che dia priorità alla sicurezza e alla qualità attraverso innovazione, digitalizzazione e, soprattutto, sostenibilità”.  Troncone ha anche sottolineato come gli aeroporti siano soprattutto ponti tra persone e culture, e che ogni passeggero visita almeno due dei nostri scali, per questo dobbiamo lavorare insieme verso la ripresa.

Secondo Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, “un recupero totale del settore si avrà solo nel 2024, per ora permangono le difficoltà legate agli alti costi e ai bassi ricavi perché il traffico è molto concentrato sui periodi di picco la grande sfida per gli aeroporti è reinventare il modello economico per poter ritrovare la capacità di investire con una focalizzazione su sostenibilità, digitalizzazione e qualità. Il comparto, secondo Jankovec, soffre in particolare della mancanza di aiuti da parte degli Stati come invece hanno avuto le grandi compagnie aeree che hanno ricevuto 38 miliardi di euro di aiuti contro i quattro avuti dagli aeroporti.” 

Javier Marín presidente di ACI Europe ha invitato istituzioni dell’UE, governi europei e autorità di regolamentazione a collaborare con l’obiettivo di supportare per il settore dell’aviazione un futuro forte e sostenibile che passa anche e soprattutto da una sempre maggiore coerenza normativa:”I voli a corto raggio rappresentano meno del 2% delle emissioni di CO2 del trasporto aereo e sono fondamentali per le comunità regionali perchè  permettono di collegarsi con il resto d’Europa e del mondo”, ha sottoloneato Marìn. “Tra l’altro saranno i primi a entrare nel processo di decarbonizzazione. Dall’Ue sono stati infatti stanziati 1,7 miliardi di euro di finanziamenti pubblici per accelerare lo sviluppo di aeromobili puliti a corto raggio con l’obiettivo di entrare in servizio entro il 2030. Vietarli pertanto non ha senso”.

Per quanto riguarda il sostegno che i governi dovrebbero riservare al comparto   ha fatto presente come “non è solo responsabilità del gestore aeroportuale se in alcuni scali europei si stanno registrando difficoltà operative perché la carenza di personale, dovuta a mercati del lavoro, molto ristretti in Europa, si registra in vari ambiti del settore dell’aviazione: dagli operatori di terra alle compagnie aeree, un problema reso ancora più grave dalla revoca con poco preavviso e senza coordinamento che ha interessato i vari Paesi europei.” 

Da parte sua, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini,  ha messo in evidenza come in un momento come questo, caratterizzato dagli effetti della pandemia e dal conflitto in Ucraina, il settore debba prepararsi ad affrontare shock futuri dovuti a fattori come la tecnologia, la globalizzazione e i cambiamenti di prospettive da parte dei passeggeri. Soprattutto per quanto riguarda i consumatori, è necessario rendere gli aeroporti accessibili attraverso trasporto su ferro e su gomma per servire al meglio tutti gli utenti nella maniera meno inquinante. Comunque, anche in questo contesto difficile il nostro Paese è riuscito a imporsi con un modello positivo, avendo fatto ricorso a meccanismi sociali per non licenziare le proprie risorse”. 

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