101° Congresso SOI : garantire l’accesso alle cure oculistiche salvavista a tutela di milioni di persone

Durante la conferenza stampa di presentazione del 101° Congresso SOI che si svolgerà a Roma dal 16 al 19 novembre 2022, il Presidente della Società Oftalmologica Italiana, Matteo Piovella si è rivolto  al nuovo Governo affinché trovi soluzioni immediate per l’oculistica italiana a salvaguardia della vista degli italiani:

“Nonostante la crisi delle risorse, il Governo deve agire con impegno per garantire l’accesso alle cure oculistiche salvavista a tutela di milioni di persone come viene fatto in altri paesi europei. L’Oftalmologia è l’ultima della fila, ghettizzata quale cura “elettiva” quindi non prioritaria né indispensabile. 

Quando arriviamo a chiedere il necessario da 25 anni non rimane un solo euro per i pazienti a rischio perdita della vista nonostante gli occhi siano gli organi più sofisticati dopo il cervello e ben 100 volte maggiormente complessi del cuore che ha solo funzione di pompa. Se volessimo parafrasare la Storia della Medicina oggi rappresentiamo la Cenerentola del Ssn: ogni decisione ogni azione dal 2000 sono state finalizzate al contenimento della spesa, introducendo il concetto di costo beneficio, col risultato che i cittadini sono costretti a pagare di tasca propria nel sistema maggiormente penalizzato al mondo dato che in Italia la politica ha deciso di non adottare la compartecipazione alla spesa. Risultato: un SSN allo sbando incapace di far fronte alle richieste e alle aspettative dei pazienti a rischio perdita della vista.” 

“L’Oculistica non è considerata per mancanza di conoscenza dei risultati migliorativi che è capace di mettere in campo se adeguatamente sostenuta – ha continuato Matteo Piovella -e questo non dipende da inadeguatezza di tipo medico. 

Burocraticamente l’Oculistica non può accedere al Pnrr perché attività di tipo elettivo,quindi non salvavita e non si può avvantaggiare di nessuna priorità. Abbiamo carenze di cura anche per i pazienti affetti da maculopatie – ha continuato Piovella – ben il 70% di loro non accede a terapie adeguate solo per inadempimenti burocratici.  Così come per la chirurgia della cataratta. Con i miglioramenti tecnologici disponibili l’intervento di cataratta –  che nel 2019 ha raggiunto i 650.000 interventi, ed è l’83% dell’attività di una divisione di Oculistica, corregge tutti i difetti di vista sia quelli da lontano che quelli da vicino”.

“Dopo il Covid – ha aggiunto Piovella – è tornato imperativo la difficoltà di accesso alle cure. A un paziente che chiama per ricevere un appuntamento per una visita oculistica in ospedale gli viene risposto che le visite sono chiuse e avrà un controllo fra sei mesi. Per essere operati a una cataratta ci vogliono due anni al Nord e tre al sud. Secondo i dati OMS  2,2 miliardi di persone presentano penalizzazione della vista: 123 milioni a causa dei difetti di vista, 826 milioni a causa della presbiopia, 65 milioni per la cataratta e 7 milioni per il glaucoma.  Impressionante ma ancor più incomprensibile che nessuno sia in grado di comprenderne la portata. Oggi in Italia colpevolmente si continua a considerare l’eliminazione dei difetti di vista con l’impianto di cristallini artificiali a tecnologia avanzata come una chirurgia  a scopo estetico, non previsto, anzi combattuto  dal Sistema Sanitario Nazionale. Entro il 2030 si prevede il raddoppio delle persone cieche. Tutto questo può essere  evitato se si presterà attenzione a quanto è stato sottoposto alla politica da molti anni senza ascolto. Sono necessarie risorse economiche adeguate per garantire ai pazienti le nuove tecnologie e le terapie d’avanguardia. Occorrono 600 milioni per ammodernare attrezzature e tecnologie per una precisione diagnostica che solo qualche anno fa non si poteva ottenere e renderla accessibile a tutti. Inoltre in Italia la prevenzione manca e si è ulteriormente ridotta con la pandemia. IAPB Italia di cui la SOI è Socio Fondatore Tecnico al 50% riesce a malapena ad avere un contributo sufficiente solo a pagare i costi di sostentamento. La prevenzione in altri Paesi comporta investimenti inimmaginabili che danno adeguati risultati. E’ necessario un nuovo positivo approccio che tuteli tutti. Soprattutto i bambini i soggetti maggiormente complessi dal punto di vista oculistico che stanno suscitando l’interesse da parte di persone  prive della necessaria preparazione che possiede invece solo il medico oculista. Di questo bisognerà farsene carico almeno  nell’informare le famiglie. Oggi abbiamo delle chirurgie molto più sicure, molto più efficienti e siamo in grado di far tornare a vedere un numero impressionante di persone. Ma cosa serve se il SSN è fermo all’anno 2000? Che serve illustrare nelle conferenze stampa gli straordinari aggiornamenti scientifici e tecnologici a nostra disposizione se poi nessuno ne può trarre beneficio per se e la sua famiglia?”

 “Abbiamo chiesto 600 milioni di sostegno economico per adottare le nuove tecnologie – ha sottolineato il presidente Soi, Matteo Piovella – sappiamo che nel sistema sanitario nazionale che è sofferente sono impegnati solo 1.500 medici oculisti dei 7mila presenti, dobbiamo fare un salto di qualità, dobbiamo prevedere delle open door per persone selezionate a rischio perdita vista perché non è possibile che debbano aspettare 3-4-5 mesi per una visita”.

“In questo 101esimo congresso della Soi – ha concluso il presidente – bisogna concentrarci nel finalizzare le nostre capacità. Abbiamo gli strumenti, sappiamo cosa dobbiamo fare, ma occorre renderlo disponibile a tutti”.

Condividi sui social

Articoli correlati