Quel geniaccio di Fornero che elimina lo stato sociale

ROMA – Davvero la prof  Elsa Fornero, per caso anche ministro del Welfare che bacchetta gli allievi e li fa inginocchiare su dei chicchi di granturco – vedi programma  di Serena Dandini – ne sa una più del diavolo.

Si presenta al favolo con le parti sociali e con tono “ora vi spiego io”, annuncia che ha messo i tecnici a studiare ed ha scoperto che in Italia circa sette milioni di lavoratori non godono di ammortizzatori sociali. Brava, ma non c’era bisogno di mettere al lavoro i tecnici. Il fenomeno è noto a tutti, bastava ascoltare i sindacati, la stessa Confindustria, leggere le statistiche dell’Istat,  le diverse indagini sul mondo del lavoro,  rivedere i contenuti dei  più di quaranta rapporti di lavoro. Lei, però, da professoressa aveva bisogno di fare lezione. Non si è limitata infatti alla denuncia di un fenomeno ma, da ministro, ha anche trovato la soluzione e l’ha spiattellata a sindacati e Confindustria. Un grande progetto, ammortizzatori universali, per tutti, nessuno escluso. Anche qui  le forze sociali da tempo indefinito pongono questo problema a fronte di una situazione sempre più pesante con la crescita a dismisura dei disoccupati, cassa integrati, precari, persone disperate che non cercano neppure più il lavoro. Bene, un bel progetto. Magari visto che per realizzarlo ci vogliono circa sette anni, lo dice la stessa Fornero, nel frattempo teniamoci stretto ciò che abbiamo allargando le tutele. Ancora bene. Ma esponenti di Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Imprese Italia, Alleanza Cooperative, Abi, hanno chiesto: ma dove si trovano le risorse?

Fornero, da geniaccio qual è, ha risposto:  pagate voi, lavoratori e imprese perché lo Stato non ha neppure un euro da investire. I commensali del tavolo si sono guardati increduli, è sceso il silenzio, poi Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, non un pericoloso bolscevico, ha detto al ministro: “ Se è così perché dobbiamo discuterne con lei, ne parliamo fra noi”.  Fornero non ha battuto ciglio. Forse non si è neppure resa conto che la sua proposta è l’eliminazione dello stato sociale, del welfare e anche del suo ministero. E’ il fai da te del peggior liberismo che imperversa in Europa. Neppure i furbetti del quartierino avrebbe osato tanto.

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