Aree Marine Protette e Piattaforme Eoliche Offshore per la protezione dell’ambiente marino

CoCoNet Project Kick-off Meeting – 27 e 28 febbraio 2012 – CNR, Roma, piazzale Aldo Moro, 7

ROMA – Lunedì 27 e martedì 28 febbraio più di 100 ricercatori provenienti da 39 istituti di ricerca europei si riuniscono a Roma presso la sede del CNR (piazzale Aldo Moro, 7) per iniziare un grande progetto che individuerà le linee guida necessarie alla creazione di reti di Aree Marine Protette in Mediterraneo e Mar Nero e verificherà la possibilità di costruire in questi mari piattaforme eoliche offshore, ormai molto diffuse nelle acque del Nord Europa. L’inizio dei lavori è previsto alle 9,45 del 27 febbraio, il programma completo.

Protezione dell’ambiente marino e produzione di energia pulita sono le parole chiave del Progetto CoCoNet (Towards COast to COast NETworks of marine protected areas coupled with sea-based wind energy potential, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro, che ha ottenuto il primo posto nella call: “OCEAN.2011-4 Knowledge-base and tools for regional networks of MPAs, integrated management of activities together with assessment of wind energy potential in the Mediterranean and the Black Sea”.
COCONET è l’unico progetto marino del Settimo Programma Quadro coordinato da un italiano, il Prof. Nando Boero (Unità di Ricerca CoNISMa dell’Università del Salento e associato al CNR-ISMAR) e quindi rappresenta per l’Italia il riconoscimento di un ruolo leader nel settore. I principali attori italiani sono il CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, un consorzio di 30 Università italiane) e l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR).
Con questo progetto (finanziato con 11 milioni di euro) l’UE si prefigge di innescare un percorso virtuoso di politica condivisa di protezione e gestione dell’ambiente marino attraverso le reti di aree marine protette, e di incentivare la produzione di energia pulita.

ABSTRACT:
Le politiche ambientali europee si concentrano sia sulla salvaguardia di habitat importanti per la loro biodiversità, sia sulla produzione di energie pulite. La costituzione di reti di Aree Marine Protette (AMP) e l’installazione di Parchi Eolici Offshore (PEO) sono entrambe importanti a questo scopo. Ad oggi, la protezione e la corretta gestione della biodiversità marina hanno puntato sull’istituzione di AMP in zone importanti per la loro biodiversità. Questa scelta si è dimostrata efficace all’interno delle AMP, ma ha avuto scarso impatto al di fuori dei loro limiti.

In zone altamente popolate quali il Mediterraneo e il Mar Nero, l’istituzione di vaste AMP è, al momento, improbabile, stante la numerosità degli stati che si affacciano sui due bacini, e questo pone seri limiti alla portata delle misure di salvaguardia implementabili. L’istituzione di reti di AMP può compensare questi ostacoli ma, per essere efficaci, le reti si devono basare su una solida conoscenza scientifica e su solidi piani di gestione (per non essere “parchi sulla carta”). Allo stesso tempo, i PEO, devono essere posizionati dove i venti siano adeguati per la produzione di energia, ma non devono avere degli impatti significativi sulla biodiversità e sul funzionamento degli ecosistemi, o sulle attività dell’uomo.

Il progetto CoCoNet si pone due obiettivi principali:

1- disegnare reti tra AMP già esistenti o potenziali nel Mediterraneo e nel Mar Nero, passando da una prospettiva locale (basata sulle singole AMP), ad una regionale (reti di AMP) e infine a tutto il bacino (una rete di reti). L’individuazione delle connessioni fisiche e biologiche tra AMP chiarirà i percorsi e i processi della distribuzione della biodiversità. Verranno suggerite delle misure per migliorare gli schemi di protezione volte a conservare gli scambi effettivi (biologici e idrologici) tra aree protette. L’attuale tutela delle coste che le AMP esistenti svolgono a livello nazionale verrà estesa agli habitat offshore e d’alto mare, integrandoli nel sistema di reti tramite l’esame della legislazione vigente, al fine di trovare delle soluzioni legali che permettano di costituire delle AMP transfrontaliere. La politica di protezione dell’ambiente marino passerà così da una visione tipicamente nazionale a una visione internazionale.

2- Studiare possibili collocazioni dei PEO, arricchendo così l’atlante eolico del Mediterraneo e del Mar Nero. I siti dei PEO eviteranno gli habitat sensibili e si prenderà in considerazione la possibilità che questi agiscano tra AMP, senza interferire troppo con le attività antropiche. Gli studi socioeconomici utilizzeranno metodi avanzati di valutazione dei servizi ecosistemici per elaborare approcci sostenibili per lo sviluppo sia delle AMP sia dei PEO, per poter poi fornire linee guida per progettare, gestire e monitorare reti di AMP e PEO. Due progetti pilota (uno nel Mediterraneo e uno nel Mar Nero) testeranno sul campo ipotesi basate sulle conoscenze pregresse. Nel progetto sono coinvolte centinaia di Scienziati da 39 Istituti di 22 Stati. Questo gruppo unirà le comunità scientifiche di molti Paesi, rafforzandone i rapporti interculturali, in modo da ottenere un approccio olistico alla protezione dell’ambiente. Questo aiuterà a integrare le comunità scientifiche del Mediterraneo e del Mar Nero attraverso intense attività comuni, combinate con una forte comunicazione con i possibili portatori di interesse e, in generale, con la popolazione. Di conseguenza, il progetto creerà una rete di ricercatori d’eccellenza che potranno lavorare insieme anche a progetto finito, mettendo la loro esperienza a disposizione dei loro Paesi e dell’Unione Europea. Per informazioni: Edoardo Papa – Addetto stampa CoNISMa – [email protected] – www.conisma.it

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe