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L’inflazione vola al 3,2% e tre milioni di dipendenti statali sono senza contratto
Oggi l’Ocse (l’Organizzazione internazionale per la cooperazione economica) stima che l’inflazione italiana ha raggiunto il picco del 3,2%, mentre il prezzo della benzina sta oramai raggiungendo i due euro al litro. Eppure, nonostante queste cifre indichino un divario sempre maggiore fra salari nominali e salari reali, 3,2 milioni di cittadini italiani, che hanno avuto la ventura di decidere di lavorare per lo Stato, si vedono negato il diritto ai rinnovi contrattuali e agli scatti automatici di stipendio.
Uil verso lo sciopero generale degli statali. Ma sapranno ancora cos’è?
ROMA – La notizia piomba come una bomba deflagrante sulla quiete dei sindacati gialli oramai consolidata in diciassette anni di berlusconismo. «Il Comitato centrale della Uil nazionale, già convocato per il prossimo 16 settembre, deciderà, anche sulla base degli effetti della mobilitazione in corso nel settore, la data di uno sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego». Ci stropicciamo gli occhi perché crediamo di non aver compreso.
Incredibile Belpietro. Propone una manovra ancora più iniqua
ROMA- Il personaggio lo si conosce. Dirige “Libero”, il quotidiano fondato da Vittorio Feltri, spesso appare in televisione con il suo eterno sorrisino sardonico e il mento volitivo di Predappio. Negli ultimi tempi non è che ne abbia azzeccate tante. Dice di aver subito un attentato da parte di un misterioso uomo armato di pistola, ma i giudici hanno archiviato il caso perché il codice non prevede indagini sui fantasmi. Qualche mese fa è caduto, come nemmeno un praticante avrebbe saputo fare, nel tranello tesogli da un lettore che gli ha denunciato un farfallesco finto attentato al Presidente della Camera Gianfranco Fini, che si sarebbe dovuto verificare a Bari in primavera per addossare poi la colpa a Silvio Berlusconi. Il denunciatore era un imprenditore che voleva semplicemente dimostrare la dabbenaggine del direttore di “Libero”, che, senza alcuna verifica (bastava telefonare a Fini per sapere che non ci sarebbe stato alcun viaggio nel capoluogo pugliese), denuncia il caso in prima pagina.
Tremonti e lo sterminio degli statali-kulaki
Il furore ideologico, da patriziato arcaico, caratterizza ogni virgola di una manovra classista, che non intacca di un euro i grandi patrimoni e i grandi evasori. In compenso colpisce alla cieca un po’ di ceto medio e la massa dei dipendenti pubblici
Il trauma infantile di Tremonti e Brunetta con gli statali
Vogliono tagliare i loro stipendi, dopo averli già ampiamente tartassati con il blocco delle retribuzioni e un taglio mostruoso dei finanziamenti alla scuola. Ma è proprio sicuro che siano loro i responsabili del dissesto dei conti pubblici?
La manovra Tremonti, il principe delle iniquità
ROMA – C’era forse qualcuno che pensava che la manovra finanziaria di Tremonti contenesse qualcosa di nuovo? Il personaggio aveva forse dato adito a qualche resipiscenza in chi, conoscendolo bene, lo ritiene del tutto inadatto ad esercitare le funzioni di ministro dell’economia di un Paese dove vige una qualche giustizia distributiva o civiltà economica, al pari del suo premier come Presidente del Consiglio? Ed ancora: dopo aver letto, anche distrattamente, le oltre cento pagine del suo ultimo provvedimento economico, c’è ancora qualche dipendente pubblico disposto a votare per la sua maggioranza al di fuori di quelli che hanno prestato il cervello ad un qualche centro di ricerca per farlo analizzare?