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Gli elettori del PD bocciano i sindacati. La tecnica renziana per mettere gli uni contro gli altri
ROMA - I sondaggi andrebbero presi sempre con le pinze, ma quello diffuso oggi dal Corriere della Sera, realizzato da Ipsos, apre molteplici riflessioni. Due elettori del PD su 3, infatti, hanno bocciato i sindacati. In sostanza la maggioranza degli intervistati non si sente affatto rappresentato.
PD crollo degli iscritti. Folena: "Salvare il Partito e rigenerare la partecipazione democratica"
Fissato a Roma un incontro nazionale per giovedi 6 novembre
ROMA - Su alcuni organi di stampa oggi sono state diffuse voci su un probabile crollo del numero degli iscritti al partito democratico. Meno 400 mila hanno riportato alcune testate. In una nota il PD ha smentito questi dati. "Le notizie sono infondate", ha tuonato il vice segretario del Pd e responsabile Organizzazione Lorenzo Guerini. "Si sta costruendo una polemica inutile e strumentale. Spiace che qualcuno, basandosi su proiezioni inventate, apra una polemica inutile".
Ddl lavoro. Da Direzione Pd miglioramenti significativi ma non sufficienti
ROMA - Il dibattito interno al Pd sulla legge delega lavoro è entrato nel merito. Alcuni punti, non banali, sono stati condivisi. La direzione del partito è stata utile: nella relazione di Renzi e nell’Odg approvato ci sono miglioramenti significativi.
Renzi incassa il sì, ma la minoranza si divide
ROMA - Matteo Renzi porta a casa il sì della direzione del Pd a un documento che modifica la delega lavoro accogliendo alcuni rilievi delle minoranze, ma la mediazione che si era cercata fino all'ultimo fallisce, la minoranza si divide tra 20 voti contrari e 11 astenuti.
Giornata decisiva per Renzi. Parte la riunione del PD. LA DIRETTA
ORE 18,10 - «In Italia il Pd è il punto di riferimento per cambiare l'Europa e l'Italia. Questo è il punto che va sottolineato: gli elettori si sono affidati a noi con questo obiettivo». Lo ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd. «Siamo il partito più votato in Europa e con il risultato del 25 maggio gli elettori ci hanno detto 'caro Pd l'Italia devi cambiarla tu».
Jobs Act. Ancora tensioni nel Pd, Serracchiani “niente veti a Renzi, decide la direzione”
ROMA - Non accennano ad attenuarsi le tensioni e le divisioni all’interno del Pd in relazione al Jobs Act. C’è infatti chi continua a non voler arretrare dinnanzi ai diktat di Matteo Renzi che, nei giorni scorsi, parlando di scontro ideologico tra vecchia e nuova guardia, è stato molto chiaro con la minoranza ‘ribelle’ del Pd: ” con me cascate male io le cose le cambio sul serio”.
E' in gioco il futuro del PD. Si passi da slogan e minacce di scomunica al confronto serio
ROMA - Anche nel partito democratico, come in aree della sinistra europea, c'e' chi pensa che ci sia una sola innovazione, assolutamente positiva e contrapposta alla conservazione. Il mondo invece e' un po' piu' complesso: c'e' un'innovazione di destra e un riformismo di sinistra.
Renzi, la minoranza Pd vuole fare come vuole ma casca male
ROMA - Matteo Renzi, intervistato lancia il suo diktat e torna nuovamente sulle polemiche con la vecchia guardia del Pd. «Se chiediamo nuove regole cotituzionali, non stiamo compiendo alcun attentato - dice il premier -. Sul lavoro nessuno vuole tagliare i diritti. Dentro al Pd, però, c'è chi pensa di sfruttare il successo delle elezioni europee e poi 'facimm' ammuinà - attacca -.
Jobs Act, ok dal Senato a delega. Spaccatura nel Pd
ROMA - La commissione Lavoro del Senato ha dato l'ok finale alla legge delega sul lavoro. E’ stato quindi approvato anche l'emendamento all'articolo 4 presentato dal governo, che introduce il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e modifica sull'articolo 18. Forza Italia si è astenuta. Sel e M5S erano uscite dalla commissione prima del voto per protesta. Il testo andrà in Aula martedì prossimo.
Boschi e gufi
ROMA - Di metafore la politica italiana si ciba da sempre. Fin troppo.Il nostro paesaggio vagamente potteriano prevedeva fino a qualche mese fa la presenza di Draghi (che pare voglia nuovamente consegnare, via gufo, una missiva al governo italiano) con a fare da sfondo una catena (interrotta) di Monti (anche nella triplice versione, precedente, del Tremonti). La magia era fluviale, come è noto, dall’ampolla al Trota. Una traiettoria fortunatamente discendente, perché gli affluenti del Po sono diventati in molti casi di sinistra.